Tesla potrebbe acquisire SolarCity, entrambe società di Elon Musk. L’obiettivo è permettere a quest’ultima di utilizzare batterie giganti per alimentare ogni apparato della casa, inclusa l’auto elettrica.
Secondo i latini per governare un popolo c’era una semplice ricetta da applicare: “Divide et impera”, letteralmente “Dividi e comanda”. Non è dello stesso parere Elon Musk, orientato più verso l’unificazione che la divisione. Ne è un esempio la proposta d’acquisto lanciata da Tesla, azienda specializzata in auto elettriche e batterie di sua proprietà, a SolarCity, specializzata nell’installazione di pannelli solari. Tesla vorrebbe acquisire l’altra società di Musk per 2,8 miliardi di dollari. L’obiettivo è permettere a SolarCity di utilizzare batterie giganti per alimentare ogni apparato della casa, inclusa l’auto elettrica. Lo riporta TechCrunch.
I termini dell’accordo
Il board di SolarCity non si è ancora espresso in merito. Se l’accordo andasse in porto, ci sarebbe uno scambio di stock fra le due aziende. L’accordo prevederebbe un premio dal 21% al 30% in capo a SolarCity, del valore di 2,14 miliardi di dollari. In questo modo Tesla comprerebbe l’azienda per una cifra compresa tra 2,59 e 2,78 miliardi del proprio stock.
Recentemente il valore di SolarCity è stato ribassato a causa di forti perdite, il che l’ha resa un bersaglio facile da acquisire. Dopo l’annuncio della possibile acquisizione da parte di Tesla, lo share price delle azioni di SolarCity è salito del 20%. Ciò significa che il premio sul valore dell’azienda è stato tagliato ancora nelle ore successive.
Musk e Antonio Gracias, membro del board sia di Tesla sia di SolarCity, non voteranno sull’acquisizione che, nelle intenzioni del consiglio della compagnia di auto elettriche, verrà fatta solo se ben accetta da entrambe le parti.
Lo share price del titolo Tesla intanto ha perso il 13% sui mercati perché l’intera operazione è vista come un tentativo di salvare SolarCity. Inoltre la mossa di Musk è stata interpretata dai mercati come un tentativo di riprendersi il suo 22,2% di azioni SolarCity, riportandole in Tesla. Al momento lo share price di SolarCity è a 21 dollari: se continuasse a scendere, Musk potrebbe perdere moltissimo denaro. Tesla potrebbe costruire un proprio business a energia solare o acquisire gli asset di SolarCity in un momento successivo.
Scenari futuri (e rischio flop)
A un esame più attento, la sinergia fra le due aziende potrebbe anche non funzionare. La domanda in costante aumento delle auto prodotte da Tesla non hanno bisogno di ulteriori spinte, mentre le vendite dei dispositivi e servizi offerti da SolarCity sono in calo costante. Se il business di Tesla inizia e si concentra nelle fabbriche, SolarCity ha armate di rappresentanti in giro su camion carichi di attrezzature per l’installazione di pannelli, un costo molto alto e pericoloso.
Il team di Tesla ha dichiarato in una nota che “è tempo di completare il quadro. I clienti di Tesla potranno guidare auto pulite e usare battery pack che li aiutino a consumare energia in moto più efficiente, ma non hanno ancora accesso alla più sostenibile delle fonti energetiche: il sole”. Nel testo si può leggere con chiarezza il ragionamento fatto dal team sulla possibile acquisizione di SolarCity: “Saremmo la sola compagnia energetica al mondo integrata verticalmente, capace di offrire prodotti che funzionano con energia pulita ai nostri clienti. A partire dall’auto che si guida e l’energia che si usa per caricarla, per arrivare a tutto ciò che ha bisogno di essere alimentato in casa o in ufficio. Con il Model S, Model X o Model 3, l’impianto a pannelli solari e il Powerwall, si potrà disporre e consumare energia nel modo più efficiente e sostenibile, abbassando i costi dei consumi e minimizzando la dipendenza da combustibili fossili e dalla rete di approvvigionamento”.
In attesa di scoprire le prossime mosse di Musk, sembrano esser state gettate le fondamenta per un business solido e di possibile interesse per una vasta fetta di consumatori green-friendly.