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Se usate una delle diverse app “salta coda”, quelle cioè che vi permettono di prenotare il vostro posto in fila ed evitare di trascorrere interminabili ore in attesa, dovreste guardarvi bene alle spalle.  Potreste infatti finire in una rissa o subire le ingiurie di qualche infervorato sessantenne che non ha alcuna intenzione di farvi spazio. È quello che è successo ad alcuni “giovani” alla filiale di Poste Italiane Terracina – Lido. Stavano usando l’app per “saltare le code”, quella ideata e rilasciata dalla stessa azienda del servizio postale, quando alcune persone più avanti negli anni, che attendevano da ore in fila, si sono rifiutati di far avanzare gli utilizzatori dell’app che avevano prenotato il loro posto. La cronaca dei fatti racconta di spintoni e insulti, fino a quando sono intervenuti i carabinieri per calmare i bollenti spiriti degli over 60.

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Giovani contro vecchi

Quello che potrebbe sembrare il solito conflitto generazionale (pare che non sia la prima volta che la nuova app delle poste abbia scatenato queste reazioni) in realtà è testimone di una questione molto più spinosa, la distanza cioè tra la tecnologia (e i suoi benefici) e gli anziani.

Secondo uno studio delle Nazioni Unite nel 2050 il 22% della popolazione mondiale avrà più di 60 anni, una cifra doppia rispetto all’11% di oggi. In Italia il dato è ancora più alto oggi. Per l’Istat gli over 65 rappresentano il 21,4% della popolazione, la media europea è del 18,5%.

È chiaro se solo si considerano questi dati c’è bisogno di ripensare all’accessibilità oggi della tecnologia che oggi è fin troppo concentrata sul favorire la user experience dei millennials, lasciando così per strada un importante fetta di mercato.

Solo il 16,3% dei 65enni ha una connessione Internet

Ancora l’Istat in una ricerca del 2014 spiega che solo il 16,3% delle famiglie di soli anziani 65enni possiede una connessione Internet. La percentuale di utenti della Rete tra gli anziani è del 27,8%. Gli smartphone su cui regge gran parte dell’economia del web oggi, sono ancora un miraggio per gli over 60. Li usa solo il 13,2% di loro.  (qui un video di alcuni “non giovani” alle prese con un iPhone).

Questo rappresenta un problema nel problema. L’Italia è già terzultima in Europa per la percentuale di persone (tra i 16 e i 75 anni) che usano regolarmente la Rete negli ultimi anni.  E gli anziani sono quelli messi peggio.

I venture americani si stanno già muovendo

Secondo lo US Census Bureau, nel 2060 la popolazione americana dei 65enni raddoppierà fino ad arrivare a 98 milioni, negli ultimi rilievi del 2014 era ferma ai 46 milioni.  I venture americani già da anni si sono mossi per accogliere questa rivoluzione demografica. Secondo CNT, gli investimenti dei venture nei prodotti healthcare pensati per gli over 50, sono quadruplicati negli ultimi anni, 2 miliardi nel 2015, fino a 425 milioni di dollari del 2010.

Investimenti che tuttavia perdono significato se consideriamo che il design dei prodotti tecnologici resta in gran parte pensato da persone giovani per persone giovani.

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Come il design accoglie “i non giovani”

Per conquistare questo nuovo mercato che vedrà sempre più tecnologia e più anziani, bisognerà ripensare completamente alla user experience. Ciò significa che il design dei prodotti hitech dovrà considerare affrontare sfide, come migliorare l’ascolto e la lettura di testi e immagini su app e pc (es. favorire maggiormente l’allargamento dei caratteri, puntare sul touch per pc, che secondo alcuni studi è più facile da fruire per i “non giovani”).  E ripensare ad altri aspetti come il controllo dei movimenti, gli anziani hanno maggiori impedimenti e per loro spostare la freccia del mouse anche un cm in più può rappresentare un problema.

E ancora ri-considerare gli aspetti della socialità online. Il mondo degli anziani, proprio a causa della loro minore capacità motoria, è più piccolo di quello dei millennial. I primi hanno bisogno di interagire con un numero più limitato di persone, gli altri sono più proiettati verso il mondo e una comunicazione globale.

Giancarlo Donadio
@giancarlodonad1