La società di Mountain View al lavoro (con la sua Sidewalk Labs) ad un sistema di prenotazione del posto auto che punta sul cloud e sulle mappe di Street View
Cercare parcheggio, si sa, può diventare un vero tormento, specialmente in una grande città. Sembra però che a breve sarà proprio Google a darci una mano, permettendoci di prenotare lo spazio per la nostra auto (con tanto di fluttuazione di prezzi, come quando si prenota una camera d’albergo). Secondo un’inchiesta del Guardian, Sidewalk Labs, una filiale segreta di Alphabet, Google vorrebbe rivoluzionare il sistema dei parcheggi pubblici e dei trasporti nelle città americane.
Riorganizzare i parcheggi con il cloud
I suoi sistemi hi-tech potrebbero rendere più facile sia guidare sia parcheggiare in città, creando un’organizzazione pubblico-privata che si appoggerebbe a servizi di condivisione della mobilità come Uber. Per farlo però potrebbero danneggiare il servizio di trasporto pubblico e richiedere alle città interessate al progetto di investire massicciamente nella tecnologia di proprietà di Google.
Sidewalk Labs ha inizialmente offerto il suo cloud software Flow a Columbus, Ohio, il vincitore di Smart City Challange, competizione organizzata dal Dipartimento dei Trasporti americano. Premio: 50 milioni di dollari. Il Guardian ha dato un’occhiata al progetto, esaminando dozzine di email e documenti inviati all’organizzazione del premio da Sidewalk Labs, in cui si parlava di numerose tecnologie e proposte che non sono state rese pubbliche in precedenza.
Alcune appaiono controverse, come usare le sovvenzioni per il trasporto pubblico per i residenti a basso reddito da utilizzare sui servizi di ride-sharing come Uber, chiedere l’aggiornamento ai sistemi di pagamento di Sidewalk o modernizzare i parcheggi pubblici per incrementare i ricavi comunali.
La città delle auto senza pilota
L’obiettivo di Sidewalk Labs, creata da Google lo scorso giugno, è migliorare le città. Da allora la società non ha perso occasione per realizzare questo progetto: è entrata a far parte di un consorzio che ha schierato diverse centinaia di chioschi free wi-fi a New York e si dice che ha in cantiere la costruzione da zero di una città dedicata alle auto che si guidano da sole. Ora offre a Columbus un progetto dimostrativo della durata di tre anni consistente in 100 chioschi wi-fi e libero accesso a Flow.
Google Street View per mappare i parcheggi
Le email e i documenti esaminati mostrano come Flow applica le competenze di Google nel mappare, nel machine learning e sui big data, agli spinosi problemi del parcheggio pubblico. Numerosi studi hanno dimostrato che il 30% del traffico in città è dovuto proprio alle persone in cerca di un parcheggio. In un documento Sidewalk menziona il fatto che Flow userebbe veicoli equipaggiati con una telecamera, come le Google Street View, per fare l’inventario degli spazi per i parcheggi pubblici in città e leggere i segnali stradali disposti sul ciglio della strada. Questi dati andrebbero combinati con quelli forniti dai guidatori attraverso Google Map con informazioni in tempo reale sui metri di parcheggio a disposizione, stimando anche quanto spazio libero è ancora disponibile. I guidatori in cerca di parcheggio verrebbero così indirizzati verso gli spazi vuoti. “Solo Google o Apple sono in grado di tracciare l’occupazione dei parcheggi in questo modo, senza costosi sensori”, ha dichiarato Alexei Pozdnoukhov, direttore del Smart Cities Research Center alla University of California.
Airbnb per auto?
Sidewalk spera inoltre di convincere anche i parcheggi privati ad aggiungersi al database di Flow e propone quello che viene denominata “virtualizzazione del parcheggio”. Si tratterebbe di una sorta di Airbnb per auto, che permetterebbe a commercianti e uffici di affittare temporaneamente i propri parcheggi privati, solitamente riservati ai clienti.
In base alla domanda e all’offerta, Flow sarebbe in grado di creare un’oscillazione dei prezzi. Nei weekend il prezzo potrebbe scendere nelle aree dedicate agli affari e salire nelle zone in cui si concentrano gli intrattenimenti cittadini: questo permetterebbe di aumentare del 10% gli incassi dei parcheggi. Tuttavia Pozdnoukhov ha definito questa opzione “più facile a dirsi che a farsi”, anche se mostrare il valore aggiunto di questo servizio ai guidatori, potrebbe cambiare il volto (e le casse) delle città.
Il sistema potrebbe essere anche impiegato per mostrare le strade più “remunerative” per i poliziotti, aumentando fino a 4 milioni di dollari l’introito derivante dalle multe.
Il piano di Google anche per bus, taxi e car sharing
Sidewalk ha anche dei piani per il trasporto pubblico. Flow Transit andrebbe a integrare informazioni e pagamenti per ogni forma di trasporto attraverso Google Maps. Scegliendo una destinazione sull’app, si potrebbe stimare il prezzo del viaggio e la durata, usando qualsiasi mezzo, bus, taxi, Uber, Lyft, servizi di car e bike sharing.
«Quest’idea ha senso in generale – ha dichiarato Carlo Ratti, direttore del Senseable City Lab al MIT – è comunque importante per una piattaforma come questa essere aperta a più interlocutori». Benché Sidewalk non abbia escluso altri partner, i documenti concentrano la propria attenzione sulle app di Google.
In 90 mila sperimenteranno il servizio
Per il periodo di prova, Sidewalk ha richiesto 90.000 persone a basso reddito, a cui si possa accordare pass scontati o gratuti per bus, da spendere però per servizi di ride-sharing. È bene ricordare ad esempio che Google possiede il 5% di Uber. Secondo le stime di Sidewalk, la città di Columbus riceverebbe l’1% dei guadagni dall’app, arrivando a quadagnare 2,25 milioni di dollari all’anno.
Tutti i pagamenti e la distribuzione delle agevolazioni per il trasporto dovrebbero essere erogate attraverso Sidewalk e per tutti i servizi di transito e parcheggio i pagamenti devono essere effettuati attraverso i sistemi di mobile payment della compagnia. Città come Columbus sarebbero chiamate ad aggiornare i segnali per il parcheggio, condividere le informazioni sugli spazi a disposizione e le persone in movimento con Sidewalk in real time. La compagnia vuole avere accesso anche ai dati del trasporto pubblico, in modo da indirizzare gli autisti di Uber laddove ci sono fermate di autobus troppo affollate.
Gli upgrade per la città dunque appaiono esosi. Se Columbus accetterà il progetto, Sidewalk conta di iniziare lo scambio di dati con la città da agosto, implementando i parcheggi dinamici a partire da gennaio e lanciando il suo marketplace per la mobilità condivisa a luglio 2017.