Ha toccato la Germania, la Francia, la Turchia, l’india e la Cina: è arrivato fino in Silicon Valley e poi ha fatto ritorno a Roma, dopo aver fatto una capatina a Tel Aviv. Il tour di Startupbootcamp FoodTech ha toccato tre continenti in poche settimane, e ora entra nel vivo con l’ultimo appello alle giovani startup che vogliano sottoporre la propria candidatura per partecipare al programma di accelerazione da 3 mesi che partirà il prossimo autunno.

Le candidature
Se siete una startup nel campo del foodtech, basta iscriversi nell’apposita pagina e poter partecipare alla selezione finale: sono già oltre 450 le candidature ricevute, con tematiche che spaziano dalla ristorazione all’agricoltura, dai succedanei del cibo alla robotizzazione dei processi di coltura e monitoraggio.
Dieci fortunate startup, selezionate a settembre da una giuria di esperti e addetti ai lavori, avranno l’occasione di entrare nel programma di accelerazione che conta sul supporto di oltre 120 mentor provenienti dalle fila di grandi aziende (da Metro a Barilla, da Lavazza a Bayer, da Facebook a Monsanto, e molti altri), su oltre 1.000 angel investor e venture capitalist, il tutto sotto la supervisione dei fondatori di SBC FoodTech Peter Kruger e Paolo Cuccia.
L’idea di avviare un programma di accelerazione per il foodtech in Italia è frutto di una considerazione tutto sommato ovvia: l’Italia è già il punto di riferimento globale per alimentazione ed arte culinaria, e Roma in particolare vanta una tradizione plurimillenaria in cucina. Nel Belpaese c’è un vasto tessuto produttivo e industriale dedicato alla filiera del food: non c’è terreno migliore dove seminare e far germogliare le proprie idee.