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Il Senegal sarà il banco di prova. Poi, se il sistema funziona, sarà la volta di gran parte dell’Africa Occidentale. Stiamo parlando della circolazione della valuta digitale basata sulla tecnologia blockchain. L’ha annunciata la banca centrale del Paese africano. Non si tratta solo di un’innovazione del fintech. Questa iniziativa potrà rappresentare anche la possibilità per popolazioni svantaggiate di avere accesso a un sistema finanziario avanzato. Il progetto di integrare con la valuta digitale il franco CFA riguarderà anche la Costa d’Avorio, il Benin, il Burkina Faso, il Mali, il Niger, il Togo e la Guinea Bissau. Il nome della nuova moneta si limiterà ad aggiungere una “e” iniziale alla sigla della valuta attualmente in circolazione. L’eCFA sarà emesso dalla Banque Régionale de Marché negli stati che hanno aderito all’Unione Monetaria dell’Africa Occidentale. Questo nuovo strumento potrà essere utilizzato su tutte le piattaforme di pagamento. Basterà usare un portafoglio elettronico online o sul proprio smartphone. Rappresenterà quindi un modo per avere liquidità universale, consentire l’interoperabilità e assicurare la trasparenza nelle transazioni. «Ci stiamo impegnando per portare servizi digitali e inclusione finanziaria», ha detto il ceo della Brm, Alioune Camara.

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Una tecnologia per l’inclusioe finanziaria

Al momento meno del 20 per cento della popolazione africana può usufruire di servizi bancari di base. Con questo progetto è la banca centrale, tramite la tecnologia offerta da eCurrency, a fornire strumenti finanziari avanzati e affidabili a un numero sempre maggiore di persone che fino ad ora spesso non avevano nemmeno un conto corrente: «La missione di eCurrency è quella di preservare le caratteristiche di inclusione e sicurezza della valuta fisica nel mondo digitale in rapida espansione», ha commentato Jonathan Dharmapalan, founder and Ceo di eCurrency.

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Le critiche alla criptovaluta africana

Proprio come le banconote, la moneta digitale avrà una filigrana, un numero di serie e la firma del governatore così da assomigliare in tutto alla moneta a cui gli utenti sono stati abituati fino a questo momento. ECurrency fornirà ad ogni banca un motore per la produzione di moneta digitale da tenere in un caveau e offline e da usare solo quando si ritiene necessario. La tecnologia, comunque, non è stata immune da critiche. Gli analisti hanno visto nel legame tra la criptomoneta e la valuta nazionale un ostacolo allo sviluppo di un sistema integralmente digitale. Inoltre, non sono stati ancora comunicati alcuni dettagli tecnici sulla circolazione dell’eCFA: non è ancora chiaro se la moneta digitale sarà basata su ledger autorizzati o su una rete blockchain decentralizzata.

Regolamentare un sistema che fa gola alle banche centrali

Di certo la rivoluzione cominciata in Africa porterà molti dibattiti sui problemi di regolamentazione e di distribuzione della moneta in tutta l’area africana interessata. Rimane comunque un progresso notevole già introdotto da Paesi come la Tunisia e l’Ecuador e al quale guardano con interesse diverse banche centrali mondiali. La moneta digitale controllata direttamente dall’istituto di credito principale dà la possibilità di sfruttare tutte le potenzialità della criptovaluta senza dover cedere parte del controllo ad organizzazioni decentralizzate come quella dei Bitcoin. Un modo, quindi, per battere sul tempo il loro competitor finanziario principale.

Lara Martino
@MartinoLara