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Scambiarsi i soldi attraverso il suono. Zitta zitta Google ha introdotto in India, un mercato certo non secondario, una nuova app per i pagamenti. Si chiama Tez, che in hindi significa “veloce”, funziona un po’ come una chat (attinge alla propria rubrica per individuare i contatti) e dispone di una tecnologia battezzata Audio QR. In pratica il denaro si scambia fra due smartphone che si collegano attraverso il suono. Occorre ovviamente essere presenti nello stesso posto, non a caso all’interno dell’app quella sonora è considerata un’inedita modalità di pagamento in contanti.

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Come funziona il Cash Mode

In pratica i due dispositivi utilizzano gli ultrasuoni emessi – dunque inascoltabili all’orecchio umano – per identificare il pagatore e il beneficiario senza aver bisogno di altre informazioni se non quelle già memorizzate in Tez e relative al proprio conto corrente. Oltre ovviamente all’importo e al pin. La cosa interessante è che il sistema funziona con qualsiasi telefono, l’importante è che sia dotato di un microfono e di un altoparlante e possa ospitare l’applicazione. Non occorre, insomma, un chip di prossimità Nfc e dunque uno smartphone di alta fascia.

google Tez

La piazza indiana

Con 300 milioni di utenti di smartphone – molti dei quali però sguarniti di Nfc – l’India è un banco di prova essenziale per la nuova creatura di Google, che si affianca a sistemi come il vecchio Wallet e Android Pay (disponibile in 14 Paesi ma non in Italia), rispetto al quale Tez si colloca un passo avanti visto che supporta lo scambio di denaro fra gli utenti di tutte le app delle banche indiane. Ne figurano 55, quelle aderenti all’Upi, l’Unified Payments Interface, una piattaforma che consente i pagamenti peer-to-peer e la riunificazione in un’unica app mobile per contrastare la frammentazione del network bancario. Fra queste xis, Hdfc Bank, Icici e la State Bank of India. Non bastasse, dopo il divieto di transazioni in contanti oltre una certa soglia i pagamenti digitali nel Paese sono esplosi.

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Le altre funzioni

A proteggere Tez – che organizza gli storici dei pagamenti secondo la logica delle conversazioni – ci pensa Tez Shield, un sistema basato sui meccanismi di machine learning, firmato ovviamente da Google, che individua le frodi e protegge la riservatezza dei dati personali. L’app accetta pagamenti da siti mobili e può essere utilizzata anche da piccoli esercizi. Il limite giornaliero di trasferimenti di denaro è pari a 100mila rupie (circa 1.300 euro), per un massimo di 20 transazioni. Disponibile per Android e iOS, arriverà presto in altri mercati come Vietnam, Indonesia e Thailandia. Ah: c’è anche Tez for Business, che consente di creare un canale commerciale all’interno dell’app per chiacchierare coi propri clienti.