Ecco dieci aspetti da tenere in considerazione prima di introdurre la tecnologia in classe
La tecnologia è entrata di prepotenza nel nostro quotidiano, frontiera affascinante ma molto insidiosa. Quando si parla di servizi, pubblica amministrazione o scuola, uno degli aspetti che viene continuamente citato è proprio quello della digitalizzazione. Troppo spesso, però, ci si dimentica di fare i conti con chi questa tecnologia la deve usare e sfruttare: nel caso della scuola, gli insegnanti.
Alcuni dei problemi che sorgono sono imputabili agli stessi docenti e alla loro scarsa preparazione in materia, mentre in altri casi i problemi sono da ricercare nella tecnologia utilizzata. Sicuramente il rischio, nel caso in cui questi strumenti non vengano utilizzati nella maniera più corretta, è quello di ampliare ulteriormente il gap generazionale con gli studenti, ormai praticamente tutti nativi digitali. Ai docenti viene chiesto uno sforzo importante, in termini di adeguamento dei propri metodi di insegnamento: i ragazzi potranno anche essere bravi a sfruttare internet e tutte le piattaforme digitali, ma l’insegnamento arriverà sempre dai professori.
Ecco dieci aspetti da tenere in considerazione prima di introdurre la tecnologia in classe
- Non è sempre utile: la tecnologia non è la risposta a tutte le domande dell’insegnamento. Docenti elementari spiegano di preferire la scrittura manuale e la lettura di fogli stampati anziché attraverso degli schermi. Soprattutto quando si tratta di bambini, gli strumenti didattici innovativi non aggiungono niente a quello che si impara sui banchi di scuola in maniera tradizionale.
- I device dei ragazzi possono essere molto diversi: quando agli studenti viene richiesto di portare in classe il proprio Pc o il proprio iPad, ognuno arriverà con uno strumento diverso. Dover lavorare con tutti in maniera simultanea potrebbe aggiungere una difficoltà ulteriore.
- È una possibile fonte di distrazione: abituati ad usare i device per cose ben più divertenti, come social network, giochi, messaggi istantanei, non molti riuscirebbero a concentrarsi sull’apprendimento.
- Può rallentare le lezioni: risulterà molto difficile, da parte degli insegnanti, riuscire a far mettere da parte iPad e Pc nei momenti di discussione in classe, o evitare che gli studenti facciano finta, in caso di “emergenza”, che qualcosa non funzioni o che la batteria sia scarica.
- Gli insegnanti hanno bisogno di una formazione digitale specifica: non basta dargli in mano gli strumenti, devono essere messi nelle condizioni di sfruttarli al meglio per l’obiettivo finale.
- Non tutti hanno dei device a disposizione: alcuni studenti, ma anche alcuni professori, potrebbero non avere un computer, o non avere una connessione internet a casa, magari semplicemente perché non possono permetterselo. Il rischio è quello di creare una frattura sociale, prima ancora che culturale, all’interno della classe.
- Gli insegnanti devono proteggere gli studenti: non solo per quanto riguarda privacy, rischi legali o sicurezza, ma anche facendo attenzione a password e chiavi di accesso.
- Non tutti i docenti credono che la tecnologia funzioni: è opinione diffusa che se gli insegnanti per primi non credono nell’uso dei device per migliorare l’insegnamento, molto difficilmente lo faranno i loro studenti.
- Mancanza di infrastrutture adeguate: affinché il sistema funzioni, le scuole devono essere dotate di laboratori, tecnici specializzati, strutture che permettano un accesso facile e veloce. Sappiamo che molto spesso non è così.
- Scontri tra docenti e allievi: cosa succede se un professore requisisce un iPad di uno studente? Se è un oggetto personale, il rischio è che si vada incontro a dei problemi.