I semafori là in alto sono cinque. Cinque bolli rossi che si accendono uno per uno fino a spegnersi tutti insieme. I motori sono accesi, le mani sul volante e sui paddle per la procedura di partenza: l’adrenalina si può percepire anche stando davanti alla televisione. Un momento magico quello della partenza in Formula Uno, un momento da battiti alle stelle. Quei pochi attimi per un pilota si dilatano ed è quello l’unico spazio temporale in cui anche loro sembrano persone comuni, poi passata la prima curva si trasformano in mostri di efficienza: “Per gestire una media di 160 battiti al minuto con punte anche di 180, la testa è tutto”. I numeri ce li dà il dottor Riccardo Ceccarelli, fondatore e responsabile del centro Formula Medicine di Viareggio.
