Sessanta’anni senza mancare un mondiale. E adesso che si comincia in Russia possiamo smettere il lutto esibito dalla sera di San Siro in cui non ci siamo qualificati: troveremo una squadra per cui tifare, e la Gazzetta spinge per l’Islanda vestita dall’italiana Errea’, adotteremo subito qualche giocatore per il fantamercato della nostra squadra del cuore, insomma scopriremo che anche senza Azzurri le partite hanno tanti colori. Intanto però l’assenza dell’Italia si legge anche nell’attenzione del mondo del gossip per i calciatori, e la notizia della crisi tra Alessandro Del Piero e sua moglie Sonia, può essere usato come uno spunto per parlare del Campione del mondo 2006 scoprendo senza pruderie e semmai con ammirazione i suoi tanti business.

Una vita da americano
I suoi compagni la sera di Berlino sono ancora nel mondo calcio, da giocatori o da allenatori. Alex Del Piero, curioso per natura e anche per allenamento, perché si è sempre guardato intorno, ha accettato sì il ruolo da commentatore tv ma ha scelto di aprire questa seconda carriera facendosi raccontare dal girnalista Federico Buffa. Poi ha continuato a scrivere libri, e l’ultimo, Detto tra noi, è un lungo dialogo con i tifosi per parlare di tutto, compresi i suoi personaggi stiorici preferiti come Nelson Mandela.

E quando ha finito di giocare, prima nella Juve, e poi nel suo tour mondiale che lo ha portato prima in Australia e poi in India, più per curiosità che per banali motivi di portafoglio, ha scelto di vivere a Los Angeles, nel polo opposto insomma della discreta Torino. Los Angeles è davvero una Disneyland per chi ha tante curiosità: lo show biz, i campionati professionistici Usa, Nba in primis, un certo lifestyle. A Los Angeles Del Piero ha appena aperto un locale, il “suo” 10 come motivo di richiamo. Ma un altro locale lo aveva già aperto a Torino, un mix tra salotto-galleria d’art-esposizione: Adp log si chiama, ed è un manifesto dell’essere Del Piero. Non ci sono confini per la curiosità.

Le scarpe trasparenti
Ma il capolavoro di Del Piero è la sua linea AirDPStyle, in cui mescola sapientemente la sua sigla e quello che ha imparato in tanti anni da testimonial di Adidas che non ha mai avuto il lusso di una scarpa dedicata semplicemente perché italiano, dunque espressione di un mercato più domestico che internazionale. Abile manager, dunque attento a non fare da solo, cercando anzi la protezione di una squadra trovata nell’imprenditore romagnolo Lele Danzi e nella amministratrice delegata di Pa Trade Paola Froldi, quando si è trattato di lanciare una sua linea Alessandro Del Piero ha pescato nella sua carriera e ovviamente nei suoi gusti: così Adp, da sempre la sua sigla, diventa Air, essendo la leggerezza una tendenza precisa dello sportwear. Poi, per completare il campionario, ha aggiunto gli occhiali, il profumo declinato sia per il consumo personale che per l’aromatizzazione degli ambienti. Infine, ha mixato sapientemente online e offline, aprendo nove negozi in tutta Italia.
La scarpa intelligente
Mancava solo l’ultimo tocco, la scelta del prodotto icona. Per un calciatore, inevitabile pensare a una scarpa. Ma che scarpa: trasparente, in gomma Pvc e in un polimero tecnico innovativo. Bisogna osare, soprattutto se il proprio testimonial è un forte trend setter. Al resto ci pensa il mercato che da anni è letteralmente impazzito per le sneakers: devono essere accessibili, ma non per tutti. E infatti sul sito i modelli esauriti, in una gamma di 20 colori, tra i 159 e i 169 Euro di costo, restano esposti proprio come miglior lancio dell’intera collezione. Si tratta della prima scarpa al mondo coperta da un brevetto internazionale perchè sono dotate di una speciale valvola direzionale che garantisce la fuoriuscita di aria e umidità impedendo che l’acqua entri nella tomaia. Hanno un nome quasi giapponese, e il Giappone è stata la prima passione di Adp: Ishu. Intelligent Shoes Hydrorepellent Unit. Dunque trasparente, ma anche tech il giusto.

E così, 12 anni dopo Berlino, Alessandro Del Piero può essere definito paradossalemente il solo Campione del Mondo ancora in carica di quella squadra. Lui e Pirlo, a ruolo ribaltati: il Maestro, soprannome di Andrera, è sempre stato più discreto, in campo e non solo. Adp lo ha già nel mirino: da veneto e da ristoratore, un compagno di squadra che si occupa di vino fa sempre comodo.