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Qual è la nazione regina del fintech? I sogni francesi e tedeschi di spodestare la capitale britannica   dal trono della finanza tecnologica sono ridimensionati o almeno rimandati. Stando all’ultima fotografia dello stato degli investimenti in Europa sul fintech (dal primo gennaio al 30 maggio) raccolti dal sito gomedici, il Regno Unito domina ancora il panorama degli investimenti: circa il 49% dei 165 round realizzati nel settore hanno come protagoniste startup britanniche.

3,13 miliardi di dollari al fintech europeo

Poco più di tre miliardi è il valore della torta che i venture hanno messo a disposizione delle fintech del Vecchio Continente. Una somma che è in realtà più alta se si aggiungono i 15 deal dei quali, tuttavia, non si conosce il valore, sono tutti “undisclosed”.

Di questi, una buona parte (1,53 miliardi) si sono riversati nelle tasche delle fintech britanniche. La Francia si aggiudica il secondo posto attraendo 415,7 milioni, seguita da Germania (389 milioni), Cipro (415,7 milioni) e Gibilterra (117 milioni).

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Lending e banking vincono su tutti

L’analisi di geomedici offre anche una panoramica di quali sono i settori del fintech preferiti dai venture oggi. A sorpresa l’insurtech, sul quale si sono spese tantissime parole negli scorsi mesi come settore hot della finanza tecnologica, stenta ancora a decollare, piazzandosi all’ultimo posto attraendo solo il 7% degli investimenti. Anche la blockchain non è ancora entrata a pieno nel cuore dei finanziatori: l’8% dei finanziamenti sono indirizzati verso startup che fanno uso dei registri distribuiti.

I venture scommettono ancora su settori “tradizionali”, come il lending che si accaparra il 25% dei fondi in totale, seguito dalle “neobank”, il 15%. A seguire il payment (10%) e i trasferimenti (8%).

Tradotto in cifre, il lending ottiene 770,6 milioni, le neobank (495,5), payment (317), i trasferimenti (280) e la blockchain (241,8).

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Chi domina nel fintech europeo?

Nomi noti e realtà che si fanno strada. Non ci sono grandi scossoni tuttavia tra i nomi che dominano il fintech europeo nei finanziamenti. Di alcuni ne abbiamo già parlato su SmartMoney, come Revolut, la startup che abbatte le commissioni con carta di credito all’estero che ad aprile ha raccolto 250 milioni. Atom Bank, la startup nel mobile banking che usa parametri biometrici per il riconoscimento dell’utente e offre fee più basse sui servizi, ha raccolto a marzo £149 milioni. Sempre nel mobile bank c’è N26, la banca per smartphone che impazza in Europa, che ha ottenuto sempre a marzo 160 milioni.  E Lendix, il marketplace che presta soldi alle imprese, 247 milioni circa in due round, a gennaio e a giugno.

Altri nomi sono Paymentsense, POS innovativo per esercenti (218 milioni ad aprile), eToro, piattaforma che facilita gli investimenti in azioni e criptovalute (150 milioni in due round tra aprile e maggio) e infine Oodle Car Finance, piattaforma che aiuta gli utenti ad acquistare auto di seconda mano e a trovare finanziamenti per farlo, che ha ottenuto 100 milioni a marzo.

In Italia?

Il nostro Paese non rientra nel radar di geomedici, il volume di investimenti è sotto il 2% del totale. Il 2018 del fintech italiano è dominato, tuttavia, da MoneyFarm: con 46 milioni di euro di finanziamento, la “fattoria dei soldi” diventa la fintech italiana più finanziata di sempre.

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