Domenica la prima delle grandi corse dopo quella di Tokyo dello scorso marzo: gli atleti e lo staff a distanza grazie a Bump
Come si correrà la maratona di Londra, una delle più importanti del mondo, nel pieno di una pandemia da coronavirus che è tornata a colpire in modo preoccupante il Regno Unito? Con l’aiuto della tecnologia. Gli organizzatori hanno infatti annunciato che utilizzeranno degli speciali gadget indossabili, chiamati Bump, per cercare di garantire la giusta distanza durante la corsa ai circa cento atleti professionisti che parteciperanno alle categorie maschile, femminile e handbike.
Anche per lo staff
Dello stesso dispositivo saranno equipaggiati anche i 500 membri dello staff che si occuperanno dei numerosi aspetti logistici dell’appuntamento di domenica 4 ottobre, anche nei giorni precedenti. Bump è definito come un “personal motion system”. Concretamente, è un piccolo tag a radiofrequenza, “una combinazione fra un dispositivo indossabile e la gestione dei dati che raccoglie”. Il distanziamento fisico imposto dall’epidemia lo ha trasformato in una risorsa importante per gestire in modo sicuro i luoghi di lavoro e aiutare le persone a mantenere le distanze. Più o meno a questo servirà anche per i maratoneti: se di solito è utile alle organizzazioni e alle attività per progettare uffici e ambienti di lavoro ottimizzati ed efficienti, in questi mesi è come avere un campanello d’allarme al collo.
Come funziona Bump
Il dispositivo può infatti essere indossato proprio al collo o attaccato all’abbigliamento. Quando due atleti si avvicineranno troppo Bump si illuminerà ed emetterà un suono. Sviluppato dalla britannica Tharsus il gadget è stato già utilizzato in diverse realtà aziendali, da British Telecom a Ocado. “La tecnologia di Bump ha giocato un ruolo importante, dando ai nostri atleti e allo staff maggiore serenità nella partecipazione all’evento” ha spiegato Hugh Brasher, direttore della London Marathon. Fra l’altro il device traccerà anche i movimenti e li memorizzerà, tornando dunque molto utile se uno dei cento corridori o dei 500 membri dello staff dovesse risultare positivo nelle due settimane seguenti la corsa, consentendo di allertare le persone che gli sono state più a ridosso durante la giornata.
Le altre misure di sicurezza
Quanto al resto delle misure di sicurezza per la maratona, gli atleti sono stati testati prima di partire per Londra, in un hotel a prova di infezione fuori dalla capitale e di nuovo lunedì all’arrivo in un’altra struttura dedicata. Se di solito attraversa la City, quest’anno la competizione – la prima delle principali maratone internazionali, fra cui rientrano New York, Berlino, Chicago, dopo quella di Tokyo lo scorso primo marzo – si limiterà a 19,6 giri di un anello disegnato intorno ai 23 ettari del parco di St. James. a Westminster. Vietato assistere per strada, bisognerà accontentarsi della copertura dal vivo della Bbc. Nulla da fare per gli amatori, che potranno correrla autonomamente in modo “virtuale”, cioè ciascuno per sé.