Dopo la celebre corsa allo spazio degli anni della Guerra Fredda arriva la riedizione del terzo millennio. Trump annuncia la volontà di creare un esercito spaziale, la Cina risponde con una missione per conquistare il lato nascosto della Luna
La Guerra Fredda è finita da un po’, ma lo spazio è tornato a essere una meta ambita agli Stati più forti del pianeta. Il nome della sfidante degli Stati Uniti è cambiato. Una volta era l’Unione Sovietica, oggi è la Cina. Ma il succo non cambia: le due maggiori superpotenze mondiali si stanno sfidando in una rinnovata corsa allo spazio.
La Space Force degli Usa
In questo agosto di tensioni commerciali, con minacce di nuovi dazi, e di tensioni politiche, con il caso creato dal transito del presidente di Taiwan Tsai Ing-wen sul territorio americano e la sua visita alla Nasa, Washington e Pechino hanno deciso di aggiungere un altro ingrediente alla loro sfida ormai aperta alla leadership mondiale: la corsa allo spazio. Per primo si è mosso Donald Trump, con il suo vice Mike Pence che in una conferenza stampa al Pentagono ha dichiarato ufficialmente che per gli Stati Uniti è venuto il tempo di creare una nuova forza armata spaziale. Proprio così, lo stesso inquilino numero uno della Casa Bianca ha manifestato apertamente l’intenzione di formare una “Space Force” in grado di difendere gli Usa dalle ipotetiche minacce provenienti dallo spazio. Un’uscita pubblica in un ruolo simbolico che a questo punto non può più essere considerata e trattata come una cosa a metà tra una boutade e una provocazione, come invece era stato fatto in passato con analoghe esternazioni a riguardo del presidente americano. Almeno inizialmente, esercito e amministrazione militare si erano dimostrati scettici a riguardo ma ora sembrano essersi convinti della bontà del progetto.
Minaccia terrestre
Ma da che cosa vorrebbero difendersi gli Stati Uniti esattamente? Alieni? Meteore? Astronavi sconosciute? L’impressione è che sul tavolo ci sia qualcosa di molto più “umano”. La Casa Bianca ritiene possibile che lo spazio possa diventare un nuovo teatro di “guerra” o comunque di concorrenza con quello che in questo momento è il rivale politico e tecnologico numero uno, vale a dire la Cina. Secondo alcuni report, Pechino è a un passo dallo sviluppo di armi in grado di distruggere i satelliti americani. Una minaccia spaziale che potrebbe avere risvolti gravi per gli Stati Uniti anche e soprattutto a livello terrestre. Per questo Trump si è convinto di rilanciare con forza gli investimenti nel settore spaziale, che negli ultimi anni erano stati messi molto in secondo piano dagli Usa.
La missione sulla Luna di Pechino
Nel frattempo, la Cina mette nel mirino la Luna. Negli scorsi giorni, guarda caso a stretto giro di posta con l’annuncio della Casa Bianca sulla “Space Force, l’Agenzia spaziale cinese ha presentato un rover che avrà l’obiettivo di esplorare il lato nascosto della Luna. Secondo le intenzioni di Pechino, entro la fine del 2018 dovrebbe infatti raggiungere la parte rimasta finora sconosciuta del nostro satellite. Un’impresa finora mai riuscita a nessun Paese, nemmeno agli Stati Uniti. Il rover viaggerà a dicembre a bordo della nave senza equipaggio Chang E 4 e dovrebbe atterrare nel bacino di Aitken, al polo sud della Luna. E da qui dovrebbe percorrere il lato della Luna invisibile dalla Terra. L’obiettivo è quello di studiare la conformazione rocciosa del satellite, che potrebbe rivelare particolari finora sconosciuti sulla sua violenta storia passata. Una missione scientifica, dunque, che se portata a termine rappresenterebbe però una grande dimostrazione di forza da parte della Cina nei confronti del rivale Oltreoceano. La corsa allo spazio è appena cominciata.