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Sempre più spesso si fa fatica a inquadrare un lavoro all’interno delle categorie tradizionali. Su StartupItalia raccontiamo storie di giovani imprenditrici e imprenditori che cercano di fare innovazione realizzando qualcosa che, appunto, ancora non esiste sul mercato. Oppure capita che le loro esperienze li portino su percorsi inaspettati, dove le competenze si mescolano e le definizioni più comuni stanno strette. Così è stato per Giusy Sica, fondatrice del think thank tutto al femminile ReGeneration Youth, che porterà la sua esperienza all’illimitHER South Marathon del 17 settembre a Ortigia, insieme a Roberta Pellegrino di Ludwig e a Chiara Spiniello, astrofisica dell’Università di Oxford.

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Giusy Sica: il suo percorso

«Mi considero una figura ibrida – ha spiegato Giusy Sica a StartupItalia – mi muovo a cavallo tra varie anime come innovazione, empowerment al femminile e politiche giovanili. Quello che mi è sempre servito è non concentrarmi soltanto sulla teoria, ma lavorare anche sulla parte pratica. Nel 2018, in un momento difficile, mi sono imbattuta in una call europea sui giovani: è lì che ho dato vita a ReGeneration Youth. Mi ha cambiato la vita».

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Tra gli obiettivi che Giusy Sica aveva c’era quello di instaurare collaborazioni con le istituzioni per attivare politiche giovanili che consentissero alle nuove generazioni di sentirsi partecipi e coinvolte nei processi decisionali. Soprattutto al Sud, a Salerno per la precisione, da dove ha avviato il suo progetto. «ReGeneration Youth mi ha consentito di raggiungere quello che non ero riuscita ad ottenere con le vie tradizionali». 

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Il think tank è ora al lavoro su un progetto insieme alla Commissione Affari Europei del Governo, con un’iniziativa dedicata al PNRR. «I giovani vogliono essere protagonisti e sentirsi tali. Le politiche sul futuro del Paese non devono essere scritte solo dalla vecchia guardia: occorre trovare il modo per far sì che ragazze e ragazzi vengano coinvolti e ascoltati all’interno del processo decisionale». Il messaggio che Giusy porterà alla illimitHER South Marathon sarà proprio rivolto a loro: «Nessuna strada è preclusa – ha aggiunto – spesso, semplicemente, ci incateniamo e veniamo incatenati. È in quei casi che bisogna rompere gli schemi».