Le sfide della prevenzione e le risposte all’emergenza della pandemia passano anche dalle alleanze trasversali. Guest post di Mario Merlo, General Manager di Sanofi Pasteur
«La pandemia ha dimostrato che nessuna istituzione o individuo da solo può affrontare le sfide economiche, ambientali, sociali e tecnologiche del nostro mondo complesso e interdipendente. Questo 2021 è un anno cruciale per ricostruire la fiducia e questo incontro si concentrerà sulla creazione di impatto e sulla definizione delle politiche e di partnership necessarie». Sono queste le parole che ha scelto il World Economic Forum – riportate da varie testate – per introdurre il nuovo appuntamento di Davos 2021, partito poche ore fa e che proseguirà fino al 29 gennaio, per la prima volta nella sua storia in una modalità virtuale.
Un manifesto valoriale che racconta come questo nostro tempo instabile, fragile, interconnesso, segnato dall’emergenza globale, abbia bisogno di nuove bussole per orientarci, di un nuovo approccio metodologico, di nuove alleanze sistemiche. Al centro dell’agenda ci sono i temi legati al rilancio, alla digitalizzazione, alle alleanze. Non a caso la parola d’ordine è “migliorare le condizioni del mondo”. E questo lo si può fare necessariamente puntando sullo sviluppo della cooperazione tra gli Stati, sulla salvaguardia del pianeta, sulla digitalizzazione, sul contrasto alle disuguaglianze.
Il tempo del coraggio
È il momento di abbattere steccati, superare quei confini ormai troppo angusti e mettersi insieme, provando a ricostruire, ma anche ad abbandonare formule che oggi risultano obsolete e anacronistiche. D’altronde stiamo vivendo un tempo nuovo e che solo il coraggio e la consapevolezza ci renderanno capaci di affrontarlo al meglio: non a caso poche settimane fa se Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum, ha scelto un concetto molto efficace, rilanciandolo dalle pagine del Time: “The Great Reset”. Lo condivido in pieno: per costruire un futuro che non sarà mai più come il passato dobbiamo ripensare i processi, le relazioni, la governance, capitalizzando soltanto ciò che di buono abbiamo fatto e ripensando il resto.
Lo ha evidenziato anche l’Harvard Business Review: non abbiamo più bisogno di silos, ma di costruire ecosistemi integrati. «Le aziende avranno bisogno di tutti gli strumenti di cui dispongono per sopravvivere alla recessione e rilanciare le loro attività: dovranno ricalibrare le operazioni, riallocare le risorse e in alcuni casi reinventare completamente i modelli di business. Ecco perché in molte realtà le joint venture e le partnership svolgeranno un ruolo sempre più strategico soprattutto per due elementi: da un lato la necessità di condivisione dei costi, dall’altro la modalità di posizionamento per la crescita, una volta che la fase emergenziale sarà terminata», hanno scritto James Bamford, Gerard Baynham e David Ernst.
Allearsi nella prevenzione
Anche qui in Sanofi Pasteur – e più in generale nella grande famiglia Sanofi nel mondo – stiamo provando con i fatti a interpretare questo concetto allargato di alleanze. Proprio la scorsa settimana con un’intervista rilasciata al quotidiano francese Le Figaro Paul Hudson, CEO di Sanofi, ha comunicato un’operazione coraggiosa, innovativa, visionaria. Un accordo raggiunto con l’azienda tedesca BioNTech, che assieme all’americana Pfizer ha sviluppato uno dei vaccini contro il COVID-19, come ha riportato il Sole24Ore. La nostra azienda fornirà l’accesso alle proprie infrastrutture e metterà a disposizione le sue consolidate competenze per produrre oltre 100 milioni di dosi di vaccino COVID-19 in Europa nel 2021.
Un modo per rispondere in tempi celeri alle nuove esigenze di salute pubblica e per provare ad uscire dall’emergenza il più rapidamente possibile. Anche se la nostra massima priorità rimane quella di procedere con i programmi di sviluppo per i nostri due candidati vaccino contro il COVID-19, inizieremo a produrre nello stabilimento di Francoforte fino a 100 milioni di dosi del vaccino Pfizer/BioNTech. «Ci siamo chiesti come potevamo renderci utili per uscire il più rapidamente possibile da questa crisi», ha dichiarato Hudson in un passaggio dell’intervista. Lo sosteniamo da tempo: per affrontare questo periodo così complesso bisogna scendere in campo con nuove alleanze nel nome della comunità. Provare a fare la differenza, dimostrando solidarietà e gioco di squadra.
«Con ogni grave crisi, che si tratti di guerra, pandemia o nuova tecnologia importante, c’è stata la necessità di reinventare i rapporti tra individui, imprese e governo. Oggi dobbiamo affrontare due interruzioni simultanee: una è la pandemia COVID-19 e il conseguente shock economico, e la seconda è l’ascesa di dati digitali pervasivi». ha dichiarato al Wall Street Journal qualche mese fa Alex Pentland, informatico statunitense e professore all’MIT. D’altronde in un momento in cui il tema della prevenzione, che da sempre è il cardine della mission di Sanofi Pasteur, è diventato mainstream ed è oggetto di riflessioni da parte degli operatori di settore, della politica e dell’opinione pubblica allargata, bisogna ragionare in modo innovativo. Proveremo a farlo nei fatti e a raccontarlo, anche sulle pagine di questo blog sul futuro della salute che siamo felici di sostenere. Questo 2021 si apre ancora con tante domande, sperando che quelle risposte che noi tutti ci aspettiamo – anche grazie alle innovazioni tecnologiche e alle scoperte scientifiche, arrivino presto.