Lo ha annunciato sul suo profilo Facebook con l’entusiasmo che merita, di mattina presto, il 4 luglio. Con queste parole: “Neanche un anno dal primo seed, Ieri Sfera ha chiuso un round da 7M #SferaWaterfood“. Poi, poche ore dopo, da Luigi Galimberti, ceo e founder di Sfera e anche di BeeCo Farm, incubatore di imprese verticale su progetti agri tech, i dettagli sull’operazione di aumento di capitale. Sette milioni, non pochi per una startup impegnata in agricoltura con questo obiettivo: sviluppare il primo impianto di produzione di ortaggi sostenibile grazie ad una serra ipertecnologica che possa produrre ortaggi utilizzando il 10% dell’acqua e del terreno necessari in un campo all’aria aperta, con una resa fino a 15 volte superiore. Sì, neanche un anno dopo il seed di Oltre Venture, società di venture capital sociale in Italia, è arrivato il round A. Lead investor sempre Oltre Venture. All’operazione si sono uniti «importanti investitori italiani che hanno deciso di investire in un settore che sta tornado centrale nell’economia del nostro Paese» fanno sapere dal team.
Il progetto
Sfera è una serra tecnologica per la produzione di ortaggi di 13 ettari (valore dichiarato dalla società, 18 milioni di euro) in Maremma, esattamente nel comune di Gavorrano (Grosseto). Grazie alla tecnica idroponica, Sfera è in grado di produrre ortaggi utilizzando fino al 90% di acqua in meno rispetto alla coltivazione a terra e con una resa superiore di addirittura 10 volte. Un progetto a bassissimo impatto ambientale, grazie al recupero delle acque piovane, alla riduzione del consumo energetico fino al 75% e all’utilizzo di insetti antagonisti per combattere i parassiti.