Alphabet, l’holding di Sundar Pichai, sta lavorando a Tidal, un progetto per conoscere e tutelare gli ambienti marini
Il più grande motore di ricerca al mondo vuole scoprire cosa succede sott’acqua. Alphabet, la holding di Sundar Pichai (CEO di Google) ha presentato le incoraggianti prospettive della tecnologia Tidal, una telecamera subacquea che sfrutta la computer vision e l’intelligenza artificiale per tracciare i movimenti e prevedere i comportamenti dei pesci. Sono tre anni che la divisione X, voluta dai Founder di Google Larry Page e Sergey Brin, sta lavorando allo sviluppo di questa sorta di riconoscimento facciale per pesci perché «il GPS e il WiFi non funzionano sott’acqua», come ha scritto Neil Davé, responsabile del progetto. Ma qual è il motivo di tutto questo? Conosciamo poco gli oceani: per proteggere le specie e lottare contro l’inquinamento dobbiamo avere più occhi possibili per far chiarezza sulle sfide future.
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© Fonte: Tidal
Google si dà all’ittica
Alphabet ha lavorato tra Europa e Asia per capire come affinare l’occhio tech di Tidal. Grazie a telecamere in grado a resistere alle temperature più rigide e al sale, il movimento dei pesci viene analizzato dal machine learning per valutare possibili anomalie nei comportamenti e informare gli allevatori ittici. «Oggi – ha scritto Davé – le decisioni in materia di salute e benessere di migliaia di pesci si basano sull’osservazione di alcuni singoli pesci che vengono prelevati dall’acqua e ispezionati manualmente. Si tratta di un processo di raccolta dati che richiede tempo, è inaffidabile e impossibile da scalare. Così abbiamo pensato di poter essere d’aiuto».
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Il riconoscimento facciale che Google ha pensato per il mondo marino è in grado di tenere d’occhio migliaia di pesci in contemporanea, scoprendone le abitudini alimentari e monitorando livelli di ossigeno e temperatura. Materiale prezioso per gli allevatori che hanno così più informazioni per decidere quanto cibo rilasciare. In futuro Alphabet vorrebbe estendere l’occhio tech di Tidal anche ad altri settori che lavorano negli ecosistemi marini per combattere i cambiamenti climatici e tutelare la vita delle specie.