Crescono in Italia le startup innovative. Al 31 luglio 2017, il numero di startup innovative in Italia iscritte alla Sezione speciale del registro delle Imprese è pari a 7.568. Una crescita di 174 startup rispetto ai dati al 30 giugno 2017, in cui le startup erano 7.394. Confrontando i dati con quelli disponibili alla fine di marzo (a quella data erano 6.880), si nota un aumento di 688 unità. (Elaborazione del cruscotto trimestrale di indicatori statistici realizzato dalla DG per la Politica Industriale del Ministero dello Sviluppo Economico e da InfoCamere, la società informatica del sistema camerale, in collaborazione con UnionCamere, l’Unione italiana delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e del cruscotto di indicatori aggiornati al 31 luglio 2017). Facendo riferimento al report trimestrale, le startup innovative rappresentano lo 0,46% delle oltre 1,6 milioni di società di capitali attive in Italia. Il capitale sociale delle startup è pari complessivamente a 373,6 milioni di euro, in media 50.519 euro a impresa. La Lombardia resta al primo posto per quanto riguarda il numero di startup innovative ma
la Campania è la prima regione del Mezzogiorno.
Lombardia al primo posto, la Campania ha il primato per il Mezzogiorno
Il maggior numero di startup innovative al 31 luglio 2017 continua a essere in Lombardia, con 1.744 startup innovative. Al secondo posto, troviamo l’Emilia- Romagna con 823 startup innovative; a seguire troviamo il Lazio con 735 startup innovative, il Veneto con 645 e la Campania, prima regione del Mezzogiorno con 569. Proseguendo nella classifica, compaiono Piemonte (415 startup innovative), Sicilia (380), Toscana (352), Marche (349), Puglia (291), Trentino Alto Adige (218), Abruzzo (183), Friuli Venezia Giulia (176), Calabria (174), Sardegna (153), Liguria (137) e Umbria (126). In coda alla classifica figurano la Basilicata con 57 startup innovative, il Molise con 27 startup e la Valle d’Aosta con appena 14 startup innovative.
Milano sposa le startup innovative
Guardando i dati completi del rapporto trimestrale, Milano è la provincia in cui è insediato il numero più elevato di startup innovative: a fine giugno 2017 tale numero si assesta a 1.160 (15,69% del totale nazionale). Al secondo posto troviamo Roma con 625 (8,45%), al terzo c’è Torino con 285 (3,85%) e al quarto compare Napoli con 262 (3,54%). Seguono Bologna (233, 3,15%), Padova (181, 2,45%), Modena (149, 2,02%), Bari (147, 1,99%), Trento (140, 1,89%) e Firenze (136, 1,84%). Un dato che fa riflettere: Milano stacca notevolmente le altre città italiane. Perché? Con probabilità Milano ha capito che per fare una startup innovativa e di successo non bisogna limitarsi ad avere un’idea originale ma è fondamentale – come sottolineano i vari esperti in materia – consolidare una concreta idea di business, sulla base di fattori che devono essere compresi fino in fondo: per esempio, il target di riferimento, la mission, gli obiettivi a medio e lungo termine o i modi di reperibilità dei fondi. Tutti fattori che non possono essere sottovalutati. Valeva nel passato e vale ancora di più oggi, in una società sempre più devota alla tecnologia e all’innovazione digitale.
Le startup non sono un ‘affare’ per donne
Le startup innovative, sempre secondo i dati forniti dal rapporto completo trimestrale, continuano a non essere un ‘affare’ per donne. Sono 991 le startup con una prevalenza femminile (cioè le società la cui partecipazione di donne risulta superiore al 50%), il 13,4% del totale, contro un’incidenza del 17% se si prende in esame l’universo delle società di capitali. Le startup innovative in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 3.175 (42,9% del totale, quota inferiore a quella fatta registrare dal complesso delle società di capitali, 49,5%). Insomma, il retaggio culturale di una società di impronta prevalentemente maschile si rispecchia anche nel mondo delle startup. Non è una sorpresa il fatto che le startup innovative a prevalenza giovanile (under 35) siano 1.596, il 21,2% del totale: una quota più di tre volte superiore rispetto a quella rilevata tra le altre società di capitali (6,7%). Le startup innovative in cui almeno un giovane è presente nella compagine sociale sono 2.621 (35,4% del totale, contro un’incidenza del 12,8% se si considera la totalità delle società di capitali italiane. Le startup innovative con una compagine sociale a prevalenza straniera sono 203, il 2,7% del totale, una quota inferiore a quella osservata nel complesso delle società di capitali (4,5%). Al contrario, le startup innovative in cui è presente almeno un cittadino non italiano che detiene una carica amministrativa o possiede una quota della società sono 935, il 12,6% del totale; tale quota è superiore a quella del complesso delle società di capitali (10,7%).
Ecco di cosa si occupano le startup italiane
Il 70,6% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese. A prevalere sono la produzione software e consulenza informatica, 30,8%; l’attività di R&S, 13,9%; l’attività dei servizi d’informazione, 8,9%). Il 19,6% opera nei settori dell’industria in senso stretto (su tutti: fabbricazione di macchinari, 3,6%; fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, 3,4%; fabbricazione di apparecchiature elettriche, 2%), mentre il 4% opera nel commercio.