Una settimana di workshop, talk, proiezioni, concerti in cuffia wireless e momenti di ricerca artistica e progettazione. Il tutto a2410 metri di altezza, in vetta alla Grigna settentrionale, e al riparo di una tenda (“the cell”) tecnologicamente all’avanguardia e appositamente progettata per resistere in condizioni ambientali estreme.
La montagna digitale
Da un’introduzione teorica sulla stampa serigrafica solare, ai racconti di Benigno “Ben” Balatti, noto come “l’architetto della Grigna”. Dalla yoga meditation all’aria aperta, fino alla performance sonora di Francesco Fonassi, passando per la proiezione del documentario “Maybe – inseguendo lo snowleopard”. Tutto questo è stato a2410.

Il progetto a2410 sulla vetta della Grigna settentrionale
Una fucina di espressioni artistiche, l’una diversa dall’altra, trapiantata in un ambiente estremo che spinge gli individui ad adattare il proprio talento alle condizioni della Natura: niente strumenti pesanti e materiale ridotto all’osso, ogni oggetto comune in alta montagna all’occorrenza può trovare un nuovo utilizzo. Questa l’idea di Francesco Bertelè e Alex Torricini, rispettivamente direttore artistico del progetto e gestore del rifugio CAI Luigi Brioschi. Il festival è stato l’occasione per “avvicinare alla montagna chi normalmente vive l’universo cittadino” come dice Martino Coffa di Recipient, uno degli organizzatori, condividendo poi quell’esperienza con tutto il mondo.
A caratterizzare l’evento una forte componente digitale. Streaming live e podcast hanno infatti reso possibile la partecipazione a distanza di migliaia di persone e la sensazione, grazie alle riprese video 360° e l’audio spazializzato, era proprio quella di essere presenti all’evento, di assistere in prima persona alle dimostrazioni, di ballare nel silenzio del tramonto ascoltando la musica proveniente dalle cuffie wireless Silent System. Un’unione pacifica e senza contrasti tra Natura e mondo digitale.
All’interno dello spazio “the cell”, messa a disposizione da Ferrino, sperimentazioni e workshop di studio con makers e startup (Miocugino, Silent Disco) si sono svolte nell’intento di migliorare il format, attraverso i feedback raccolti durante tutta la durata del festival, per ripetersi l’anno prossimo e molto più in grande…coinvolgendo questa volta tutto l’arco alpino.