Mr Deliveroo è un CEO che ribalta gli schemi: nessun garage o difficoltà economiche. Will Shu ha finito gli studi e ha iniziato il suo percorso di imprenditore dopo i 34 anni
Non si vive di soli Mark Zuckerberg. Non esistono solo super startupper under 25. La storia di Will Shu, mister Deliveroo, è lì a dimostrarlo. Esule di Wall Street, il cofondatore di Deliveroo insieme a Greg Orlowski, ha dato vita al suo progetto a quasi 35 anni, età molto più avanzata dei consueti canoni incarnati dai suoi tanti colleghi di successo. E dopo aver fatto anche il fattorino per la sua creatura, Shu può essere considerato a pieno titolo tra i big mondiali della gig economy.
Laureato, over 34 e niente garage: ecco Will Shu
Giovane, vestito in maniera casual (per non dire totalmente a caso), magari un po’ squattrinato, talmente impegnato da non avere il tempo di completare gli studi e laurearsi. E ovviamente dotato dell’ormai mitologico garage alla Steve Jobs. E’ questo il classico ritratto dello startupper di successo che butta i libri e sbaraglia tutti con un’idea geniale, improvvisa, ai limiti del metafisico. Ecco, prendete questo ritratto e mettetelo da parte quando si parla di Will Shu. Già, perché la storia del cofondatore di Deliveroo è del tutto diversa. Nato nel 1979 nel Connecticut da genitori cinesi, Shu completa brillantemente i suoi studi con una laurea alla Northwestern University e un Mba alla Wharton Business School prima di entrare nel rutilante mondo di Wall Street. Insomma, lui gli studi li ha finiti in tempo e bene al contrario di molti altri colleghi profeti della disruption.
Da Wall Street a Deliveroo
Siamo agli inizi degli anni 2000 e Shu riceve importanti incarichi come quello di analista economico per S.A.C. Capital Advisors ed ESO Capital e di investitore finanziario per Morgan Stanley. Qualche anno dopo però cambia vita e si trasferisce a Londra. Cerca qualche idea per lanciare un proprio business. E nota una cosa. “Quando abitavo a New York e ogni ristorante faceva consegne a domicilio”, ha dichiarato diverse volte Shu. Servizi che anche a Wall Street, dove le riunioni si susseguono una dopo l’altra e di tempo per andare in giro per la città ce n’è poco, venivano utilizzati in grande quantità. Ovviamente ordinando presso i migliori ristoranti della Grande Mela. Shu si accorge che a Londra invece di servizi analoghi ne esistono ben pochi e quasi tutti i migliori ristoranti della capitale inglese non consegnano a domicilio. “Nei primi mesi praticamente vivevo nelle grandi catene dei fast food. Ho pensato che invece i londinesi potessero avere bisogno di cibo di alta qualità consegnato direttamente alle porte delle loro case e dei loro uffici”. Da qui l’idea di Deliveroo.
Deliveroo, una crescita del 650% nel 2016
La prima consegna di Deliveroo è datata 18 febbraio 2013, quando Shu aveva già 34 anni. Quattro anni e mezzo dopo, la creatura di Shu e del suo amico di vecchia data Orlowski consente agli utenti di ordinare cibo da oltre 20 mila ristoranti, dei quali 8 mila nel Regno Unito, in 130 città in tutto il mondo. E i numeri sono da capogiro: nel 2016 le prenotazioni sono cresciute di un incredibile 650 per cento. Messe insieme tutte le distanze coperte per le consegne i fattorini della compagnia hanno circumnavigato il globo per 855 volte nel 2016. La particolarità di Deliveroo è quella di comprendere nella sua offerta sia ristoranti di alta qualità sia grandi catene sia piccoli esercenti. Insomma, dalla classica pizza a domicilio fino allo chef gourmet più in del momento. La compagnia impiega circa mille lavoratori a tempo pieno più i vari fattorini sparsi per il globo che sono stati anche al centro di numerose polemiche legate ai salari delle imprese della cosiddetta gig economy negli scorsi mesi. Accuse da cui Shu si è difeso sottolineando che Deliveroo offre un lavoro flessibile coniugabile con altri impegni e comunque retribuito in media con 9 euro all’ora.
Will Shu primo fattorino di Deliveroo
Ormai le biciclette e i borsoni azzurri di Deliveroo sono diventati parte del panorama delle grandi città. Ma non sempre è stato così. Deliveroo all’inizio era un progetto di piccole dimensioni tanto che lo stesso Shu provvedeva a consegnare le ordinazioni ai clienti. “Ho fatto il fattorino per i primi 10 mesi dell’attività”, ha raccontato. “Non sapevo come sarebbe andata e ho dovuto scendere in campo in prima persona”. Ma ancora adesso il CEO prende ogni tanto la bicicletta e va a fare consegne. “Lo faccio ancora nel weekend”, ha spiegato a Business Insider. “Non tutte le settimane, ma almeno un paio di volte al mese. Lo faccio per mantenermi in forma e perché è divertente”.
L’accordo con TripAdvisor e le potenzialità del food delivery
Il futuro di Deliveroo sembra brillante. La diffusione dell’online e delle app per ordinare cibo è esponenziale negli ultimi anni ma ha ancora grandi margini di crescita. Shu ha dichiarato che l’obiettivo è quello di espandersi sul mercato asiatico. E uno dei focus sarà quello della colazione, visto che i numeri di chi ordina per il primo pasto della giornata sono in continuo aumento, in particolare nei weekend. Deliveroo punta anche sulle partnership e sulle innovazioni. Sotto il primo aspetto, fondamentale l’accordo con TripAdvisor ufficializzato lo scorso luglio. Per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico, Shu ha annunciato l’assunzione di oltre 300 ingegneri con l’obiettivo di sviluppare modelli predittivi e nuove applicazioni.