Nuovo aumento di capitale per la startup nata all’interno dell’Ospedale San Raffaele e impegnata nella lotta ai tumori con la terapia genica
The Economist aveva definito nel 2014 il lavoro di Genenta Science «una fiction scientifica che sta diventando un fatto». La startup, che sta sviluppando una terapia genica basata sull’ingegnerizzazione delle cellule staminali del sangue per il trattamento dei tumori, nata proprio a settembre 2014 da uno spinoff dell’Ospedale San Raffaele, pochi mesi dopo (febbraio 2015) avrebbe chiuso un round di investimento da 10 milioni di euro. Dopo due anni e mezzo, la startup fondata da Pierluigi Paracchi ha chiuso un nuovo round, da 7 milioni di euro. Risorse che hanno permesso alla società di completare la sperimentazione pre-clinica e di prepararsi per la fase clinica sui pazienti. Fase clinica che partirà già nel corso del 2018. Ha partecipato all’aumento di capitale anche il Club degli Investitori (network regionale di business angel con sede in Piemonte), che ha investito 580 mila euro. Contestualmente alla chiusura del round, Genenta ha anche annunciato l’ingresso di Guido Guidi, già Head of Pharma EU per Novartis, nel Consiglio di Amministrazione, l’ingresso del prof. Kenneth C. Anderson nel SAB – Scientific Advisory Board, e l’apertura di un ufficio presso l’incubatore LaunchLabs di Alexandria Center a New York.
Nuova terapia per il trattamento dei tumori
Genenta è stata fondata da Pierluigi Paracchi (presidente e Amministratore Delegato), già investitore e Consigliere di Amministrazione della biotech EOS (poi venduta per oltre 400 milioni di euro), dall’Ospedale San Raffaele di Milano (OSR), dal prof. Luigi Naldini, Direttore dell’Istituto San Raffaele-Telethon per la Terapia Genica (SR-TIGET) e dal dr. Bernhard Gentner, Ematologo e Ricercatore all’OSR e presso SR-TIGET. «Portare avanti lo sviluppo di una nuova terapia per il trattamento dei tumori è incredibilmente motivante – ha detto proprio Pierluigi Paracchi – l’investimento del Club degli Investitori insieme ad altri investitori privati, business angel e family office ci permette di aprire al trattamento clinico di una seconda indicazione tumorale oltre al mieloma multiplo. La sfida è enorme come le ricadute che ci possono essere sui pazienti, siamo contenti di avere ora nella compagine anche un gruppo di business angel, il Club, che ha maturato esperienza in anni di investimenti».
La ricerca italiana può fare la differenza
Per Giancarlo Rocchietti, Presidente del Club degli Investitori «le biotecnologie sono un’eccellenza del Made in Italy e Genenta rappresenta sicuramente una delle realtà più promettenti del settore. La maggioranza dei fondi di venture capital in Italia – ha aggiunto – investe nel settore del digital, mentre gli investitori privati stanno dimostrando di credere anche nel biotech. I soci del network che rappresento hanno deciso di fare la propria parte accordando la propria fiducia ad una società che, grazie ad uno staff di primissimo livello e ad importanti collaborazioni come quella come Amgen, numero uno del biotech al mondo, sta dimostrando che la ricerca italiana può fare la differenza».