I pronostici sembrerebbero tutti a favore. Se chi ha finanziato SpaceX – la multinazionale di Elon Musk che ha riportato nello spazio gli astronauti della NASA dopo dieci anni – ha deciso di investire 35 milioni di dollari sull’azienda tedesca Lilium, allora significa che presto i taxi volanti potrebbero diventare realtà nelle nostre città. La cifra va ad aggiungersi ad un round Serie C da 240 milioni di dollari concluso pochi mesi fa. «Siamo orgogliosi di dare il benvenuto a Baillie Gifford come nuovo investitore – si legge sul profilo Facebook dell’azienda – estendendo il nostro ultimo round di finanziamento a oltre 275 milioni di dollari. Hanno un notevole record di investimento in aziende tecnologiche ad alto impatto come SpaceX, Amazon, Airbnb, Tesla e Spotify e siamo entusiasti di lavorare con loro».
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Taxi volanti: il decollo nel 2025

I piani di Lilium prevedono di far decollare i primi taxi volanti nel giro di pochi anni, massimo entro il 2025. L’emergenza coronavirus ha cambiato e continuerà a modificare le abitudini dei lavoratori negli spostamenti quotidiani. «Le persone potrebbero voler vivere di più in campagna, andando in ufficio magari una sola volta alla settimana – ha dichiarato il CEO di Lilium, Remo Gerber – C’è un’enorme opportunità per noi di accorciare questo tragitto: un viaggio che potrebbe durare due ore in treno potrebbe durare solo 20 minuti in aereo».
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Un futuro con i taxi volanti, nella visione di Lilium, permetterebbe risparmi economici nella costruzione delle linee ferroviarie e un miglior collegamento tra i piccoli centri e le grandi città. Finora l’azienda ha oltre 450 dipendenti ed è prossima all’apertura di uno stabilimento a Monaco di Baviera dove metterà in produzione le sue vetture tech. In attesa di capire quando voleremo, la nuova mobilità resta a terra e viaggia molto di più sulle due ruote.