Eventi con centinaia di milioni di spettatori. Sarà (anche) questo il futuro della musica?
Il mondo della musica ha sofferto il lockdown: eventi e concerti sono stati ormai cancellati fino a data da destinarsi. Tutti gli artisti – dai grandi nomi alle band indipendenti – faticano ancora a capire come sarà la loro Fase 2. La startup Wave ha deciso di aprirgli le porte per esibirsi su un palcoscenico globale con numeri da capogiro. Il concerto più affollato – sempre in sicurezza, si fa online – ha registrato oltre 400mila persone (all’incirca cinque volte la capienza di San Siro) raccoltesi per ascoltare la violinista Lindsey Stirling, come si legge sul sito ufficiale. I puristi diranno che l’online non potrà mai sostituire l’energia che si crea in uno stadio o in un palazzetto quando i fan acclamano le loro star. E hanno ragione. Ma le circostanze post lockdown impongono ancora parecchia pazienza prima di ritornare a quell’elettrizzante normalità. Tanto vale dare un’occhiata in giro e trovare opportunità di business anche con i concerti virtuali.
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Concerti online: si rompe il tabù
Le diffidenze verso i settori del gaming e degli eventi online – dagli esport in giù – sono (quasi) scomparse dopo lo scoppio della pandemia. D’improvviso molti artisti hanno scoperto le potenzialità di questi strumenti: come ha riferito Tech Crunch, lo scorso aprile Wave ha concluso un accordo con Warner Music Group e Jay Z’s Roc Nation, che ora potranno far esibire i propri talenti sul palcoscenico virtuale. E non è tutto: la startup sarebbe in ballo anche per una collaborazione con una grossa piattaforma di gaming e con l’artista John Legend per un concerto.
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