Dalla startup innovativa olandese RageSquid arriva un titolo truzzo e grezzo. Di quelli che piacciono a noi. La nostra recensione
Descenders è come quegli ometti di mezza età (ammettiamo che abbiamo virato l’esempio al maschile per evitare scontate accuse di sessismo, ma se la cosa vi fa stare meglio, metteteci il genere che volete), bruttarelli e un po’ calvi, che non li immagineresti mai accompagnarsi a bellissime modelle e invece riescono a fare stragi di cuori non appena aprono bocca perché stupiscono con la propria retorica e con la loro simpatia. Graficamente, il titolo della startup olandese RageSquid, è assai mediocre. Potrebbe essere della passata generazione o forse persino un titolo per Nintendo Wii un pochetto abbellito e riadattato per correre oggi. Insomma, tutto fuorché un videogioco invitante. Poi, però, si affronta la prima corsa a perdifiato lungo il crinale di una montagna, con una mountain bike che minaccia di disarcionarci da un momento all’altro, e si resta rapiti dal gameplay.
Descenders, adrenalina pura e poco altro
Mentre i big del settore videoludico troppo spesso si concentrano sulla resa estetica dei loro giochi e sull’impatto cinematografico, tralasciando il gameplay, siamo ben felici che il piccolo team basato a Utrecht abbia avuto l’arguzia di compiere la scelta opposta.
Se cercate la grafica perfetta, guardate pure altrove. Descenders punta su altro
Per questo vi invitiamo a non guardare troppo le foto a corredo di questa nostra recensione. Le abbiamo messe per ossigenare il testo, ma non date loro troppo peso o rischiereste di essere dissuasi dall’acquisto. Meglio, piuttosto, guardare per alcuni secondi i diversi video che dovreste trovare subito sopra e poco sotto: abbiamo abbondato proprio per farvi capire che Descenders dà il meglio di sé in movimento.
Mentre si è in aria ci si può esibire nei trick più folli, la gravità non sempre sarà nostra nemica
Descenders è un bizzarro miscuglio tra i titoli di skateboard di Tony Hawk, i vecchi giochi di snowboard come 1080 Snowboarding ed SSX, con un pizzico di Excitebike / Excite Truck e anche di Out Run. Non ne conoscete nessuno? Facile, dato che andavano di moda soprattutto vent’anni fa e hanno iniziato a sparire circa 10/15 anni fa. È insomma un gioco caciarone, rozzo e parecchio truzzo, che lascia sullo sfondo qualsiasi aspetto simulativo e bastona di continuo le regole della fisica. Si sceglie una modalità di gioco tra carriera, multiplayer, sfide giornaliere, free ride e bike park, si indossano casco e ginocchiere – possibilmente le più assurde a disposizione – e si è già pronti per lanciarsi a rotta di collo per la montagna.
Oltre a qualche sparuto effetto di illuminazione, Descenders offre poco altro
L’aspetto più caratteristico e curioso di Descenders è la propria natura open world che non vi vincola a un tracciato preciso nemmeno durante le gare: sta a voi scegliere il percorso migliore per raggiungere il traguardo, optando per la pista tradizionale, magari lunga e troppo arzigogolata o per un coraggioso taglio per le vallate zeppe di alberi, torrenti e burroni. Restare sul tracciato aumenta la reputazione del nostro pilota, viceversa abbandonarlo può essere la scelta migliore per soddisfare i requisiti secondari (non frenare mai, eseguire un certo numero di evoluzioni, ecc…) utili a guadagnare vite extra in modalità Carriera. C’è dunque spazio anche per un filo di strategia, in queste folli gare a perdifiato. Ogni mappa si conclude vincendo la sfida finale contro un boss di fine livello vero e proprio (solitamente si tratta di fare un salto particolarmente impegnativo) che apre le porte allo scenario successivo. Sta comunque al giocatore scegliere le competizioni da affrontare utili ad arrivare al livello finale. La libertà è pressoché totale ed è uno degli aspetti migliori.
Se c’è qualcuno tra voi che pratica downhill, la disciplina sportiva cui Descenders teoricamente si rifà, pad alla mano dirà immediatamente che la startup RageSquid ha creato un giocattolo e non una simulazione: è proprio così. Questo non vuol dire, però, che compiere evoluzioni e restare in sella alla propria bici, arrivando nel contempo primi e con il punteggio più alto sia facile o alla portata di tutti. Occorre prenderci la mano e un pizzico di allenamento, oltreché parecchio tempismo.