Arriva su PC, Xbox One, Playstation 4 e Nintendo Switch il Super Smash Bros degli Indie. Ad azzuffarsi saranno eroi come Guacamelee!, Darkest Dungeon, Flinthook, Dead Cells Axoim Verge, Owlboy e molti altri
Bounty Battle è sicuramente uno dei progetti più ambiziosi del 2020. Almeno in ambito Indie. Prodotto da una piccolissima startup francese, la Dark Screen Games dell’artista François von Orelli, per celebrare l’incredibile lavoro svolto da tutte le startup e gli studi indipendenti in ambito videoludico, si pone come una alternativa scherzosa (e ovviamente meno enciclopedica) del rinomato Smash Bros. di Nintendo. Insomma, si prendono i protagonisti di un buon numero di saghe li si butta sul ring e li si obbliga a darsele come se non ci fosse un domani.
Il buon François, con un giro di telefonate che avrà sicuramente fatto lievitare la bolletta, è riuscito a raggruppare in un unico titolo un buon numero di eroi. Si va da Juan, wrestler di Guacamelee! alla vichinga Thora di Jotun passando per lo Sceriffo Lonestar di Awesomenauts, Captain Flinthook di Flinthook, The Penitent di Blasphemous, Otus di Owlboy e Max direttamente da Mutant Mudds. Portremmo continuare, perché la lista è lunga e chiama in causa videogame del calibro di Steamworld Dig, Dead Cells, The Metronomicon e Sundered.
L’intera rosa di combattenti è stata naturalmente rivista dal punto di vista grafico per adattare stili artistici altrimenti molto diversi tra loro, esattamente come avevano fatto Masahiro Sakurai e il suo team dovendo far convivere in modo credibile, nella medesima porzione del televisore, Solid Snake e Yoshi, o Pikachu e Link. A livello grafico, Bounty Battle è senz’altro una bella sorpresa, perché la resa dei combattenti, tutti dueddì, è particolarmente convincente. Superato l’inciampo iniziale dato dal fatto che hanno battezzato le modalità (appena 4) con nomi assolutamente casuali, dove Tournament è più una sorta di Avventura, mentre Challenge non è il classico gioco rapido, ma l’immancabile sopravvivenza, si finisce sul campo di battaglia.
Le arene sono quasi quante i lottatori (20), ovvero 16 e chi ha giocato ai titoli Indie che Bounty Battle rispolvera non faticherà a riconoscere i numerosi rimandi, benché non siano dettagliate e ben caratterizzate come i lottatori. La più grande novità rispetto a Super Smash Bros, è che il salto (o il volo, per i personaggi che posseggono tale abilità) è assegnato a un tasto tutto suo, come nei platform. Indirizzare lo stick analogico verso il basso o verso l’alto consente perciò di determinare il tipo di colpo che assesteremo. Benché vada leggermente addomesticato, il sistema di controllo non è male e potrebbe rivelarsi anche abbastanza profondo e divertente.
Il potrebbe però è d’obbligo, in quanto, durante le nostre partite, i crash e i bug di ogni tipo non sono mancati. A un certo punto il Nintendo Switch ci ha persino chiesto di togliere e inserire la microSD nonostante il gioco fosse stato installato nella memoria interna della console.
Se a questo aggiungiamo che non sembra esistere una modalità di gioco online ma solo in locale e che quando nei combattimenti a 4 si evoca un assistente (raccogliendo prima degli altri la moneta Bounty) aumenta solo la confusione, soprattutto se è in modalità portatile, si comprende come Bounty Battle abbisogni già di una sostanziosa messa a punto.
Serve insomma quanto prima una patch sostanziosa, che spalanchi le porte delle sue potenzialità online, aumenti le modalità di gioco (davvero troppo, troppo poche) e soprattutto ripulisca il codice da tutti quei bug che saltano continuamente fuori. L’idea alla base di questo picchiaduro tra startup e studi indipendenti è davvero bella: si merita quindi una patch che gli restituisca la gloria cui può ambire. E che tutti gli eroi inclusi nel roster di Bounty Battle meritano.