Guidati da un pupazzo molto simile ad Hulk Hogan, inizia il viaggio in un mondo pieno di zuccheri
Forse abbiamo trovato un gioco adatto a un pasto (o più). Sì perché, a parer nostro, la dolcezza infinita sullo schermo di Georifters andrebbe goduta o in una calma e lunga colazione del week end – latte caldo, biscotti al cioccolato e pigiama d’ordinanza ancora addosso – oppure durante una veloce merenda ipercalorica. Non ci si scappa: queste piattaforme colorate con idranti che sparano cioccolato e una musichetta ai limiti dell’overdose di zucchero ci hanno fatto venire più volte l’acquolina in bocca. Sviluppato dai talentuosi sviluppatori taiwanesi di Busy Toaster, Georifters è disponibile anche per Nintendo Switch, la console ibrida su cui StartupItalia l’ha testato.
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Georifters: farsi strada tra le bolle
Il titolo è un platform dalla grafica non esigente, ma comunque curata. In atmosfere caramellose e piene di bolle da spostare in lungo e in largo, la nostra avventura inizia con Candy: il tutorial accompagnato da un vecchio molto simile ad Hulk Hogan mostra quali sono i poteri che abbiamo per spingere o attrarre a noi i vari elementi. Raccogliendo tutti i cristalli, dovremo successivamente passare alla stanza successiva, sempre più cervellotica.
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Questo perché non si tratta soltanto di spostare, ma anche di ruotare e sfruttare una sorta di macchina del tempo per riportare i cubi nell’esatto posto di prima. Spazi angusti dove vi sembrerà di esservi messi in trappola con le vostre stesse mani. Ma fidatevi: la soluzione è lì davanti ai vostri occhi. Forse la trama è secondaria, ma ve ne diamo un assaggio giusto perché abbiamo scelto di dare questo gusto alla recensione.
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Il mondo di Georifters ha visto finalmente i suoi abitanti collegati gli uni con gli altri. Un tempo in isolamento, ora devono collaborare e accettarsi l’un l’altro. Libera ispirazione alla ricca composizione della software house di Taiwan? A leggere sul sito ufficiale sembrerebbe proprio di sì: molti dei componenti provengono da realtà affermate del mondo gaming e hanno lavorato in tutti i continenti su progetti di spicco come The Last of Us e Horizon Zero Dawn. Dopotutto, la densità dei talenti, ciascuno con la propria storia e le proprie competenze, è il presupposto per storie (e videogiochi) belli.
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