Non più solo Germania, Francia e UK, i fondi d’investimento raccolgono più capitali e di conseguenza aumentano anche gli investimenti nelle compagnie nazionali. La Grecia lo dimostra: Marathon VC ha creato un fondo da 32M
I fondi di Venture Capital europei si stanno muovendo. Non solo in Germania, Francia e UK, Paesi che tradizionalmente monopolizzano i titoli dei giornali nel settore degli investimenti innovativi, ma anche – questa è la vera novità – in realtà dalle dimensioni più contenute come Irlanda, Austria e perfino Grecia.
Un esempio? La notizia pubblicata da tech.eu che Marathon Venture Capital, un fondo d’investimenti greco ha da poco chiuso un secondo seed che porta il valore complessivo del fondo ad un totale di 32M. Una cifra magari modesta ma comunque importante per una realtà in via di sviluppo.
Tra fondi e investimenti: il report dealroom.co
A raccontarci la situazione in maniera più chiara e definita ci pensa il report di dealroom.co che ha messo insieme i dati relativi al triennio 2015/2017.
Il peso dell’EIF e l’incremento numerico dei fondi di Venture Capital (dealroom.co slide)
Partiamo dal numero di fondi d’investimento presenti in Europa: nel 2016 sono quasi raddoppiati rispetto all’anno precedente (da 60 sono diventati 105) e pure nel 2017 il loro numero ha visto una leggera crescita. In aumento anche il loro portafoglio che si attesta su una media di 116M. Così come la somma di capitali che i fondi VC riescono ad assicurarsi annualmente: 3,5B nel 2014, 6,7B nel 2015, 12,2B nel 2016 e la stessa cifra nel 2017. Di conseguenza sono cresciuti anche gli investimenti dei fondi VC verso realtà e imprese europee (mai meno di 13B dal 2015 in avanti arrivando a superare i 16B dello scorso anno).
C’è poi un dato interessante che davanti a tutti questi numeri passa quasi in secondo piano. In percentuale, il peso dell’EIF per ciò che riguarda gli investimenti è fortemente diminuito attestandosi sui livelli del 2016 (un 26% molto al di sotto del 47% datato 2014).
La cartina d’Europa
Se andiamo a vedere la situazione nei singoli Stati europei, il quadro è molto chiaro: tra i primi della classe in materia di capitali raccolti (UK, Francia e Germania) e gli ultimi, a livello di cifre, c’è un vero abisso. A metà del guado sta l’Olanda che si candida per un posto nella ristretta cerchia delle “potenze innovative” con ricchi fondi VC.
Un campionato a parte, si potrebbe dire. Dal momento che in un triennio con 8,9B (UK), 5,4B (Francia) e 3,4B (Germania) i fondi di questi Paesi si sono accaparrati ben il 64% dei capitali.
E in tutto ciò l’Italia dove sta? A metà classifica, insieme a Svizzera, Spagna, Irlanda e Lussemburgo, con circa 500M raccolti. Una posizione tutto sommato rispettabile, se non fosse che poi gli investimenti in compagnie europee sono un po’ pochini. Svizzera (2,7B), Spagna (1,7B) e Irlanda (1B) ci superano ampiamente, mentre il nostro Paese con 400M d’investimenti si accontenta di superare il Lussemburgo, un avversario un po’ particolare. Mangrove Capital Partners, il fondo di Venture Capital più attivo nel Paese, preferisce di gran lunga investire fuori dall’Europa, magari direttamente negli States.
Il soggetto più attivo nel nostro Paese? La cartina di CBInsight , realizzata mappando i soggetti più attivi nel quinquennio 2012-2017 comprese anche corporate VC e angel investor, ci dice LVenture Group∗.