Il medievista impazza sul web e farà parte della scuderia di Laterza nel ciclo “La presa del potere”
Internet sembra diventato lo strumento ideale per studiare storia. Una materia che, ammettiamolo, a scuola faceva sempre sbadigliare più di uno tra noi. Ma che le nuove tecnologie si prestino incredibilmente bene all’approfondimento di fatti del passato non è una novità: chi segue il professor Alessandro Barbero lo sa da tempo, dato che i suoi interventi in giro per l’Italia e per le facoltà del Paese vengono puntualmente trasformati in video su Youtube (diversi i canali ad hoc) e in podcast che si rivelano fortunatissimi e seguitissimi. Benché dalla durata considerevole, spesso pari se non superiore a quella di una partita di calcio, gli audio e i filmati vengono seguiti da migliaia e migliaia di utenti mentre sui social fioriscono gruppi in suo onore, più o meno ironici, con proseliti che lo idolatrano.
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Le lezioni in streaming di Laterza
Quindi non sorprende affatto che il professor Barbero faccia parte del team di insegnanti scelti da Laterza per il suo nuovo ciclo di lezioni di storia. Un ciclo il cui titolo è già un programma: La presa del potere. Sarà un’edizione interamente online in programma dal 7 marzo al 16 maggio sulla piattaforma AuditoriumPlus. Dieci lezioni trasmesse in prima visione da dieci teatri italiani, la domenica alle 18.00, introdotte da Paolo Di Paolo. I video delle lezioni saranno disponibili online fino al 30 giugno 2021.
Una serie di dieci appuntamenti con docenti e storici rinomati che ha come obiettivo ripercorrere i momenti decisivi in cui i protagonisti della storia sono arrivati al governo nelle più diverse latitudini, dall’Europa all’America Latina, dal Nord Africa alla Cina. Questo il calendario:
[7 marzo] Laura Pepe “Zeus alla conquista dell’Olimpo”
[14 marzo] Andrea Carandini “Agrippina, una donna al comando”
[21 marzo] Alessandro Barbero “Guelfi e ghibellini, una guerra civile italiana”
[28 marzo] Alessandro Vanoli “Maometto II e l’assedio di Costantinopoli”
[11 aprile] Luigi Mascilli Migliorini “Cortés contro Montezuma”
[18 aprile] Luciano Canfora “La rivoluzione giacobina”
[25 aprile] Alberto Mario Banti “La Repubblica Romana, sogno e realtà”
[2 maggio] Guido Samarani “Mao Zedong, dalla lunga marcia all’egemonia comunista”
[9 maggio] Marcella Emiliani “Gamal Abdel Nasser e il colpo di Stato modello”
[16 maggio] Loris Zanatta “Fidel Castro e la rivoluzione cubana”
Qui tutti i dettagli per accedere alle prime visioni. Non ce ne vogliano i suoi colleghi, ma gli occhi di tutti sono puntati sul 21 marzo, quando sarà il turno del professor Barbero.
Chi è il professor Barbero
Medievista, sebbene tenga a sottolineare che il Medioevo di fatto non sia mai esistito (“periodo troppo lungo e troppo difforme per essere etichettato sotto un unico termine”), appassionato fin da bambino di eserciti e di strategie militari (i più fortunati hanno assistito ad alcuni suoi interventi in cui cassa persino le ricostruzioni delle battaglie più epiche de Il Signore degli Anelli), il professor Barbero ha guadagnato notorietà presso il grande pubblico grazie alla rubrica che cura nella trasmissione RAI “SuperQuark” di Piero Angela.
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Affabile e cortese, dal sorriso contagioso e dal gesticolio inimitabile, ha il merito non solo di spiegare i fatti storici più complessi, le cause che hanno portato allo scoppio di guerre, rivolte e rivoluzioni (“le rivolte sono rivoluzioni che non sono andate a buon fine”, tiene a precisare) e le loro conseguenze sul corso della storia con parole semplici, ma, soprattutto, di coinvolgere chi ascolta col suo travolgente e dirompente entusiasmo.
© Teatro Nazionale Genova
Sebbene sia specializzato in storia medievale, non disdegna interessanti interventi su altri momenti cruciali del nostro passato, dalla rivoluzione francese fino al risorgimento italiano passando – in ordine rigorosamente non cronologico, il professore ci perdonerà – per la drammatica sconfitta di Caporetto, i moti del 1848, la rivolta dei Ciompi e le strategie militari di Napoleone.
Torinese, professore ordinario presso l’Università del Piemonte Orientale a Vercelli, autore di oltre 40 saggi che sono riusciti a valicare i confini delle librerie accademiche (l’ultimo è incentrato su Dante Alighieri; tra i più fortunati, ricordiamo: Carlo Magno – Un padre dell’Europa, La battaglia: Storia di Waterloo, Dietro le quinte della storia scritto a quattro mani con Piero Angela e Lepanto – la battaglia dei tre imperi), si è anche rivelato intrigante romanziere (Le ateniesi, Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo con cui ha vinto il Premio Strega 1996, Gli occhi di Venezia, Il divano di Istanbul o New York, 14a) e, non contento, si è spinto persino nel recupero certosino di poemi medievali molto particolari che certo non avrebbero mai superato la censura del vecchio frate Jorge De Burgos del romanzo Il nome della rosa. Curiosi? Allora provate a recuperare il libello La voglia dei cazzi e altri fabliaux medievali…
Ormai presenza fissa (e particolarmente attesa da un numero crescente di persone, molte delle quali puntualmente non riescono nemmeno a entrare nella sala dalla ressa che si crea) a eventi quali: il Festival della Mente di Sarzana, il Festival del Medioevo di Gubbio e le lezioni organizzate a Torino da Intesa Sanpaolo, viaggia anche nei teatri di tutta Italia come un attore consumato e racconta le gesta dei grandi della storia pure per radio.
Un successo consacrato da imitazioni e parodie
Insomma, Alessandro Barbero non è certo uomo che sappia starsene con le mani in mano. E chi lo segue – e di conseguenza lo venera – lo sa bene. Infatti, come già detto, gesticola di continuo, turbinando le mani e le braccia mentre racconta imprese di secoli fa. Fatto che ha permesso la comparsa di un discreto numero di imitatori che lo prendono in giro, sì, ma con il dovuto rispetto e la necessaria reverenza.
Alessandro Barbero è finito a propria insaputa anche nella parodia di Poop Squad, dove è stato trasformato nel perfido “Barbaro”, personaggio assetato di sangue (“sgozzamento” è ormai un tormentone, dalle parti di quel canale Youtube) e più recentemente in Cartoni Morti.
Un successo straordinario in un mondo, quello di Internet, che non smette mai di evidenziare i caratteri peggiori della nostra civiltà. Eppure le sue lezioni, ma anche semplicemente i suoi modi cortesi e pacati, si rivelano più che semplici oasi in un deserto culturale punteggiato da webeti e leoni da tastiera. Dato l’alto numero di proseliti, infatti, si potrebbe persino dire che il web non è affatto quel postaccio rozzo e inospitale dipinto dai media. Nel dubbio, Alessandro Barbero ha comunque preferito restarne fuori (non ha profili social, semplicemente perché preferisce “fare altro durante la giornata”). Nel frattempo, però, è già passato alla storia. Se non quella con l’iniziale maiuscola, almeno quella del web. E non è certo poco…
© Rai – SuperQuark
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