Adol Christin è in fuga e braccato dalla legge. Come se non bastasse è stato pure colpito da un sortilegio che tutte le notti…
È giunta ormai al nono capitolo, anche in Occidente, la saga di Ys. E sembra sempre più decisa a imporsi sulle rivali molto più blasonate, del calibro di Final Fantasy e Dragon Quest. Che comunque, ve lo diciamo subito, sono ancora a debita distanza. Rispetto a loro, questa serie JRPG relativamente giovane presenta però una differenza non di poco conto: i singoli episodi sono fortemente legati uno all’altro. Fatto, questo, che da un lato sta permettendo agli sviluppatori di allevare amorevolmente uno zoccolo duro di appassionati che non vedono l’ora di scoprire come finiranno le peregrinazioni dei loro eroi videoludici preferiti, ma che dall’altro non rende troppo agevole la comprensione della sinossi a tutti coloro che saltano sul treno in corsa, ulteriormente ostacolati dalla mancata localizzazione nel nostro idioma. Ma, a parte questo, dobbiamo ammettere che si tratta di un filone molto avvincente e che qui in redazione attendevamo da tempo l’arrivo in Europa di Ys IX: Monstrum Nox, visto che il nono capitolo promette di essere una parentesi horror aperta con maestria nel canovaccio principale.
Così Ys IX: Monstrum Nox evade dalla tradizione
Ys IX: Monstrum Nox si avvia con un colpo di scena inatteso: l’arresto di Adol Christin. Proprio così, il fulvo protagonista di mille avventure, spadaccino rinomato e conosciuto ormai in tutti i regni del leggendario mondo della saga di colpo è visto e trattato come un “rosso mal pelo” qualunque. Di più: secondo le autorità molti degli eventi inspiegabili e ultraterreni cui è sopravvissuto nei passati capitoli sarebbero persino opera sua.
Una accusa infamante a seguito della quale il nostro eroe viene sbattuto in cella, ma Adol non ha la minima intenzione di restarvi in attesa di un processo che sembra impalcato solo per condannarlo e non per appurare come stiano le cose. Dunque scappa. Nella fuga, però, viene raggiunto da una misteriosa figura femminile che, subito dopo avergli chiesto aiuto, gli scaglia contro una terribile maledizione che lo trasforma in un “monstrum”.
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Naturalmente non vogliamo rovinarvi il piacere di scoprire la trama a poco a poco (quanto vi stiamo dicendo è già presente in qualunque trailer del gioco, tranquilli). Sappiate solo che la maledizione dona a un Adol Christin mai così poco sicuro di sé, in fuga, spaventato e braccato dalla legge nuovi sorprendenti poteri. Ma lo lega anche alla cittadina (Balduq) in cui si trova, costringendogli a passare notti realmente… infernali (siamo volutamente vaghi, giocando capirete) che vi spingeranno ad accelerare con le indagini per dimostrare la vostra innocenza e, soprattutto, infrangere il sortilegio.
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Insomma, questo nono capitolo è senz’altro il più “dark” della serie. Fatto che viene sottolineato dall’introduzione, da parte degli sviluppatori di Nihon Falcom, di un livello di difficoltà inedito e disumano, “Lunatic“, che supera a destra facendosi sberleffi i preesistenti Nightmare e Inferno, già inavvicinabili per i più. Per il resto, a livello di gameplay, Ys IX: Monstrum Nox non si discosta molto dal solco dei predecessori, suddividendo l’azione in due macro sequenze: da un lato l’esplorazione del mondo tridimensionale e dall’altro i combattimenti in tempo reale con i mostri, durante il quale il giocatore avrà modo di schierare sul campo di gioco tre eroi e controllarne direttamente uno (peraltro, la possibilità del nostro eroe di diventare Monstrum lo rende ora particolarmente forte persino contro gli avversari più corrazzati).
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Ancora una volta l’economia delle battaglie si regge sulla delicata alchimia tra attributi che possono rivelarsi forti su di una determinata categoria di avversari e assolutamente inutili contro altri. Alchimia che renderà necessaria la tessitura di un minimo di strategia sconsigliando di procedere con continui attacchi a testa bassa, che si riveleranno ben presto controproducenti, anche al livello di difficoltà più basso. Tutto viene però reso più intrigante da accessori che permettono agli eroi di turno di procedere con attacchi differenti dalla loro tipologia: chiunque, con l’oggetto giusto in pugno, può insomma lasciarsi andare a mosse tipiche degli Slash, degli Strike o dei Pierce.
Questo da un lato permette di tenere schierati solo i personaggi cui ci siamo affezionati maggiormente e dall’altro necessita di passare parecchio tempo nella “costruzione” e personalizzazione degli stessi. Chi ha giocato agli altri capitoli, insomma, si troverà subito a casa. E forse è proprio l’assenza di novità di rilievo nelle meccaniche ad aver spinto gli sviluppatori giapponesi a incrementare la sfida col livello Lunatic.
Sacrificata parzialmente dalla trama la seconda fetta del gameplay, ovvero l’esplorazione, dato che questa volta vi ritroverete a girovagare per un unico ambiente, una lugubre città – prigione nemmeno troppo arzigogolata, anche se non mancheranno i momenti in cui dovrete tornare sui vostri passi per aprire un passaggio che in un primo momento era al di fuori della vostra portata. Sono poi spariti gli oggetti che conferivano agli eroi che li equipaggiavano abilità particolari e questo a favore dei Monstrum nel team che potranno vantare di mosse uniche (l’eroe, per esempio, acquisirà la capacità di teletrasportarsi, ma non mancherà chi può individuare gli scrigni sulla mappa e chi può arrampicarsi dove altri non arrivano…). Insomma, più che novità vere e proprie, solo aggiustamenti millimetrici che non stravolgono o intaccano l’offerta ludica alla quale siamo stati abituati. Ma quel che conta è che anche questo capitolo si sia rivelato all’altezza dei predecessori, sebbene l’aspetto dark lo renda quasi come un episodio a sé, parecchio intrigante ma anche un pizzico diverso rispetto ai canoni della saga.