Il gioco di ruolo giapponese, battezzato nel lontano 1987, regala un gameplay serrato. Ma la grafica è restata a dieci anni fa
I giapponesi di Nihon Falcon hanno scelto il grande salto per uno dei titoli più interessanti della sconfinata serie Ys, lanciata nel 1987. Dopo essersi divertiti sulla PlayStation Vita (il successore della PlayStation Portable), i gamer appassionati di JRPG potranno ora vivere le avventure di Adol Christin anche su PS4. Ys: Memories of Celceta è un lungo viaggio in cui il protagonista deve ritrovare la propria strada e, prima di tutto, se stesso. Nei primi istanti del gioco si capisce infatti che il nostro eroe ha perso la memoria e, vagando senza una meta per le strade di Cansan City, si imbatte in qualcuno pronto a dargli una nuova missione da portare a termine.
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Ys: Memories of Celceta, una mappa sconfinata
Una volta accettata l’impervia sfida affidatagli dalla Governatrice Generale Griselda, ovvero esplorare la Grande Foresta per mapparla in nome del Romun Empire, Adol si addentra in una vasta area ricca di segreti e missioni opzionali da concludere. Dopotutto, è questo uno dei tratti più apprezzati dalla nicchia di appassionati della serie Ys: un mondo da scoprire senza limiti, pieno di fetch quest e svaghi videoludici che consentono di mettere da parte per un pò la storia principale.
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Il combattimento
Insieme ad Adol, il giocatore può controllare altri cinque personaggi utili soprattutto negli scontri con i nemici (che variano anche a seconda dei momenti del giorno, se c’è luce o fa buio). Il JRPG consente l’utilizzo di tre guerrieri per ciascuna battaglia, due dei quali vengono guidati da una non strabiliante intelligenza artificiale. Passare da uno all’altro in tempo reale è facile e diventa necessario quando bisogna sconfiggere le creature più ostiche.
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L’essenza di qualsiasi gioco di ruolo sta nell’abilità nel combattimento. Ys: Memories of Celceta dà la possibilità di diversi tipi di attacco, da modulare in basa al nemico che si ha di fronte. Una volta riempito l’indicatore, ogni personaggio potrà sganciare un attacco combo, potenziato anche da armi che si possono migliorare e potenziare di volta in volta durante il gioco.
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Il motore grafico
Proporre un gioco con la stessa grafica di quasi dieci anni fa potrebbe tuttavia scontentare qualcuno. Seppure gli fps siano raddoppiati, dai 30 su PlayStation Vita ai 60, gli sviluppatori di Ys: Memories of Celceta non hanno aggiunto altre migliorie, a cominciare dai poligoni, praticamente identici e inespressivi anche nei momenti più importanti della trama. Dalla sua il titolo vanta la densità dell’esperienza di gioco (quasi trenta ore per concludere il tutto), un ritmo serrato del gameplay e una trama per nulla banale.
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