La ricerca “Getting to Equal 2018” di Accenture conferma i vantaggi di un ambiente di lavoro inclusivo in cui ciascun dipendente può crescere professionalmente
Donne e uomini: quanto è vicino (o lontano) il traguardo di una forza lavoro equamente bilanciata? Per chi guarda all’innovazione come un driver fondamentale di miglioramento delle performance aziendali, la domanda è fondamentale e a dimostrarlo sono gli studi più recenti.
Partiamo dai compensi economici: nel mondo le donne guadagnano in media il 23% in meno degli uomini, senza distinzioni di aree, comparti, età o qualifiche, secondo un report delle Nazioni Unite. Non esiste un solo paese, e nemmeno un solo settore, in cui le donne abbiano gli stessi stipendi degli uomini. Secondo una previsione di Oxfam, a condizioni immutate, serviranno 170 anni per colmare il gap retributivo a livello globale.
La situazione in Italia
In Italia come vanno le cose? Secondo un rapporto dell’Ocse del 2017 sulle competenze dei lavoratori italiani, il nostro paese si posiziona al quartultimo posto tra i 35 più sviluppati per percentuale di donne occupate: il tasso di occupazione si attesta al 48,8% a fronte di una media UE più alta di circa 17 punti.
Secondo il Gender Gap Report 2017 di JobPricing in Italia gli uomini mediamente percepiscono una retribuzione annua lorda di 30.676 euro, mentre le donne ne guadagnano in media 27.228. Le donne italiane hanno un peso inferiore nei vertici delle organizzazioni, infatti solo il 40% degli occupati lavora in posizioni da dirigenti o quadri. Tra gli impiegati, invece, le donne sono in maggioranza (57%). Fra gli operai due occupati su tre sono uomini.
La ricerca di Accenture
Anche Accenture ha fornito in contributo importante per definire con esattezza l’attuale posizione della donna all’interno del mercato del lavoro, realizzando una nuova ricerca “Getting to Equal 2018”
La creazione di una cultura della parità di genere è in grado di valorizzare le potenzialità femminili e permettere l’avanzamento di tutta la forza lavoro: è quanto emerge intervistando oltre 22mila lavoratori distribuiti in 34 paesi. Lo studio infatti mette in luce i 40 fattori (di cui 14 di particolare rilievo) che se attivati correttamente all’interno dell’azienda, possono contribuire alla promozione di un ambiente di lavoro inclusivo in cui ciascun dipendente può crescere professionalmente. Per l’Italia le interviste sono state circa 700 equamente distribuite tra uomini e donne. Attraverso l’analisi di questi fattori è possibile definire e attuare le strategie necessarie per colmare il divario di genere in ottica di prospettiva di carriera e di retribuzione.
Cosa accadrebbe?
Se tutti i 40 fattori agissero a pieno regime per ogni 100 manager maschi ce ne sarebbero fino a 80 di sesso femminile, ribaltando il rapporto attuale che è di 38 ogni 100. Le donne avrebbero il quadruplo delle possibilità di raggiungere posizioni di senior manager e director. In Italia la differenza retributiva tra uomini e donne oggi pari a $100 verso $59 scenderebbe a $100 verso $93. A livello globale, invece, da dati raccolti da agenzie statistiche nazionali e internazionali risulta che, per ogni 100 dollari guadagnati da un uomo, le donne ne guadagnano 73. Secondo questo modello, la sola diffusione di questi fattori in tutti gli ambienti lavorativi permetterebbe alle donne, sempre a livello globale, di guadagnare 92 dollari per ogni 100 guadagnati da un uomo. In questo modo il divario retributivo verrebbe quasi del tutto annullato. Attualmente in Italia ogni 100 manager uomini se ne contano soltanto 38 di sesso femminile, che aumenterebbero fino a 80 con la corretta implementazione dei fattori individuati dalla ricerca di Accenture.
Proprio Accenture, all’insegna di questi obiettivi, è sempre più vicina a raggiungere il traguardo di una forza lavoro equamente bilanciata: le donne in azienda rappresentano nel mondo il 41% della popolazione e già il 45% delle assunzioni. Un dato in crescita rispetto all’anno scorso, quando la società ha dichiarato per la prima volta di volersi impegnare per raggiungere una forza lavoro equamente bilanciata in termini di genere entro il 2025.
“Riteniamo che la forza lavoro del futuro debba essere equamente bilanciata, e puntiamo a diventare l’azienda più inclusiva al mondo”, ha dichiarato Fabio Benasso, presidente e AD di Accenture Italia. “Le diversità delle nostre persone ci rendono più forti – e noi le accogliamo come fonte di innovazione e di creatività e come elemento di differenziazione dai nostri competitor”.
Nell’ottica di raggiungere l’obiettivo di una forza lavoro bilanciata tra uomini e donne, Accenture ha già raggiunto significativi traguardi: conta infatti più di 170.000 dipendenti donne in tutto il mondo e nel 2017 le donne hanno rappresentato il 45% delle persone neo assunte, in anticipo rispetto al programma iniziale.