Che cosa fareste se, dopo una promessa, vi ritrovaste rinchiusi in una grotta per una (quasi) eternità?
Presentato a sorpresa all’Indie World di ieri sera, l’evento online che Nintendo dedica alle startup dei videogiochi che amorevolmente cura e supporta nel proprio vivaio, The Longing è poi comparso immediatamente dopo lo spettacolo sullo store di Switch.
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The Longing, un gioco che ci insegna a pazientare
Si tratta di uno dei videogame più curiosi degli ultimi tempi. Il suo stesso autore, il tedesco Anselm Pyta di Studio Seufz, ha raccontato che l’idea gli è venuta durante una escursione fatta ben nove anni fa, quando si è imbattuto in una grotta in cui, narrano le leggende, vi si fosse tumulato un re che attendeva solo il momento giusto per ritornare a governare il proprio regno. In effetti, nei sotterranei del castello di Kyffhäuser, in Germania, pare che riposi, in attesa di risvegliarsi, re Federico Barbarossa.
Ora, come si intuisce dal video, il buon Anselm non è un tipo frenetico: l’escursione l’ha fatta nove anni fa, lo sviluppo del gioco ha avuto inizio nel 2014 ma le prime versioni per PC sono uscite solo cinque anni dopo. Adesso arriva infine l’edizione per Nintendo Switch.
Un Gollum in attesa del Re sotto la Montagna
La flemma dell’autore si riverbera non solo idealmente nelle meccaniche alla base della sua creatura: in The Longing impersonerete infatti un mesto servitore, Ombra, una sorta di Gollum tutt’altro che maligno ed egoista, che è stato tumulato col suo sovrano che gli ha ordinato di fare la guardia in attesa del suo risveglio.
Ombra (e dunque pure voi) dovrà attendere 400 giorni, reali. Un po’ come in Animal Crossing. Un countdown posto sulla parte superiore dello schermo scandirà, inesorabilmente, il passaggio del tempo, visto che nelle gallerie non avrete modo di capire se sia giorno o notte. E come in Animal Crossing potrete passare il tempo come vorrete: esplorando, raccogliendo oggetti, decorando l’antro che eleggerete a dimora.
Ecco, questa è una delle sorprese inattese che riserva The Longing, perché più chincaglierie per la vostra casa rinverrete, più il tempo che resta da trascorrere al capezzale del sovrano verrà accelerato. In questo modo, non dovrete trascorrere realmente 400 giorni sotto terra, perché potrebbero pure diminuire. E sarete pure incentivati a esplorare le grotte sottostanti e sovrastanti, in cerca appunto di altri preziosi oggetti utili a portarvi un po’ più vicini ai titoli di coda. Segnaliamo anche la presenza di un buon numero di capolavori senza tempo (e senza più copyright) come l’Iliade di Omero, Così parlò Zarathustra di Nietzsche, Moby Dick di Melville… tra quei volumi impolverati troverete senz’altro il tomo che vi aveva fatto dire: “Se avessi mai il tempo, lo leggerei volentieri”. Ecco, ora dovrete aspettare per quasi una eternità: siete stati accontentati.
Nella cattività di questo dedalo sotterraneo si crea perfettamente la sensazione di attesa. È come un oscuro sabato del villaggio, come attendere sotto casa che la propria ragazza si sbrighi a prepararsi e a scendere da voi, divisi però tra l’attaccamento alla parola data e la solennità della promessa fatta al vostro Sire e la volontà di lasciar perdere. Anche solo per tornare in superficie e lasciare così solo il proprio sovrano. Nessuno, poi, vi obbliga a restare a seguire i passi di Ombra: una volta avviato il gioco potrete pure non giocarci più, lasciarlo perdere e dedicarvi ad altri titoli. Il countdown proseguirà comunque, ma voi dovrete vedervela col rimorso che ora il grigio protagonista dai grossi occhi gialli è davvero solo.
Se invece avrete la pazienza di attendere, scoprirete un mondo a suo modo meraviglioso, disegnato a mano in modo da rassomigliare agli schizzi che Tolkien, babbo de Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, inseriva nei suoi libri. Non solo, perché il gioco è farcito di dettagli che potranno essere colti solo se quelle grotte vi diverranno familiari: a poco a poco vedrete i vari antri trasformarsi. Zone inaccessibili potrebbero sbloccarsi per un terremoto o una frana, altre riempirsi totalmente d’acqua e impedirvi per sempre l’accesso a parti della mappa: i muschi si svilupperanno a poco a poco, così come le stalattiti, allungandosi, finiranno per incontrare le stalagmiti cambiando la morfologia del luogo, arabescato dalle tele dei ragni, che con la medesima pazienza contribuiranno a mutare l’aspetto della vostra prigione.
Dice il detto: il tempo vola quando ci si diverte ma è eterno quando si aspetta. Quattrocento giorni non sono certo pochi, ma nemmeno pure tantissimi. Eppure, i vari particolari che vi abbiamo descritto contribuiscono a farli rassomigliare a una eternità senza fine. Complice anche le movenze, lentissime, di Ombra. Ci deve essere molto dell’autore di The Longing nel gioco: come abbiamo detto ci è parso un tipo estremamente flemmatico. Tra l’idea e lo sviluppo del gioco sono passati due anni, cinque perché debuttasse su PC, nove perché arrivasse su Switch: il buon Anselm Pyta sa prendersi il suo tempo. E probabilmente ne è più padrone di tutti coloro che lo trascorrono perennemente in gran fretta. Saprete fare altrettanto?