Il primo di una serie di incontri dedicati a chi vuole investire in nuove imprese. Con un occhio all’estero e uno a chi vuole differenziare il proprio portafoglio di investimenti
“E questo è solo l’inizio” ci dice Jamshid Alamuti: esordisce così il CEO e co-fondatore di Pi School, in una chiacchierata per il lancio del primo appuntamento di quello che diventerà un format fisso della divisione educativa di Pi Campus. Un primo appuntamento fissato il 28 luglio per un rodaggio generale di Startup Investor School, ma con la prospettiva di allargare l’iniziativa già a partire da settembre. Coinvolgendo nuovi attori a livello nazionale e internazionale.
Una cultura europea
C’è un riflessione di partenza, racconta Alamuti a StartupItalia!, che ha dato il via a questo programma: “La cultura della Silicon Valley e la cosiddetta scena startup californiana sono molto apprezzati: ma, abbiamo pensato, occorre trovare il modo di portare quel tipo di iniziative e cultura anche qui in Europa, poiché crediamo che in Europa si possano fare grandi cose e anche perché ci sono differenze significative negli aspetti finanziari, legali e dimensionali tra gli USA e il Vecchio Continente”.
In altre parole, ci spiega il CEO di Pi School, il modello a stelle e strisce non può essere trapiantato tal-quale qui da noi: le competenze e le risorse a disposizione sono diverse, i capitali e la cultura degli investimenti pure, ma ciò non toglie che si possa lo stesso pensare in grande come d’altronde molte startup e scaleup di successo nate in Europa già dimostrano.
“Con questa Startup Investor School ci siamo posti tre obiettivi – continua Alamauti – Vogliamo aprire la frontiera ad investitori esteri interessati a entrare sul mercato italiano, così da permettere anche a chi lavora in Italia e qui fonda la sua startup di pensare già da subito a espandersi fuori dai confini nazionali. Così diventa possibile anche attirare talenti, convincerli a trasferirsi qui in Italia perché anche qui possono nascere startup di successo”.
Una formula in evoluzione
La prima edizione della Startup Investor School partirà il prossimo 28 luglio a Pi Campus, a Roma: questa volta si svolgerà in una giornata, con circa 15 partecipanti selezionati da Pi School per costituire un campione rappresentativo delle diverse anime che si muovono nel mercato. Ci saranno investitori consolidati, che però magari lavorano per un fondo e stanno pensando di mettersi in proprio, così come imprenditori che vedono nelle startup il potenziale per realizzare investimenti ad alto tasso di rendimento e che vogliono entrare direttamente su questo mercato.
Un altro capitolo interessante, racconta Alamauti, è costituito da venture capitalist attivi all’estero e che sono interessati all’Italia: il nostro è un mercato emergente, anche grazie a una serie di incentivi varati nella scorsa legislatura che rendono il nostro uno dei mercati dove è più conveniente dare vita a una nuova impresa in Europa. Dunque sono in molti a guardare al Belpaese: a loro verranno offerte preziose dritte per comprendere le peculiarità dell’Italia, del suo tessuto produttivo e imprenditoriale, con l’obiettivo di trasformare l’interesse in un investimento concreto.
Il programma Startup Investor School poi si arricchirà di altri appuntamenti già a partire da settembre: la formula resterà legata all’appuntamento giornaliero, sempre con la presenza di esperti internazionali che saranno la guida e gli speaker in questo percorso di avvicinamento all’investimento in Startup. Questo appuntamento vedrà la presenza di George Coelho di Balderton Capital (fondo basato a Londra), di Jonh Mesrie di InReach Ventures (VC che sfrutta l’intelligenza artificiale per ottimizzare i propri investimenti) e di Marco Trombetti co-founder di Pi Campus e investitore attivo in tutto il mondo.