Calano le vendite al dettaglio, cresce il commercio elettronico. Un trend ormai consolidato che proseguirà incessante anche nei prossimi anni. Sono i numeri a parlare: l’e-commerce in Italia fa registrare un +15% e si prevede che il valore degli acquisti online arriverà a toccare quota 27 miliardi di euro quest’anno. Secondo Forrester, entro il 2021 il 55% delle vendite al dettaglio europee totali (stiamo parlando di un giro d’affari di un trilione di euro) passeranno per una piattaforma digitale, in primis lo smartphone. In Italia c’è una startup che sta ripensando le dinamiche del commercio elettronico per farsi trovare pronta (o meglio, in vantaggio), quando questa rivoluzione deflagrerà. Si chiama Tela Blu, ha sede a Torino e il suo CEO è Edoardo Danna.

Cosa fa Tela Blu
«In Italia i brand verticali nativo digitali operanti sul mercato sono ancora pochi e gli unici che operano nel settore dell’abbigliamento sono focalizzati sul segmento business-formale» spiega Danna. Dal suo debutto nell’ottobre 2017, Tela Blu rappresenta uno dei brand pionieri del panorama nostrano che stanno favorendo e alimentando la disruption dei modelli di business esistenti nel retail. Si tratta di un marchio nativo digitale e integrato verticalmente, che mira a diventare il brand di riferimento nel settore dell’affordable luxury per prodotti di alta qualità a prezzi accessibili. In pochi mesi la sua community è cresciuta molto: sono circa 30mila i visitatori ogni mese.
Il modello di business
Il modello di business di Tela Blu è basato sul totale abbattimento del costo di intermediazione. Il risultato è un risparmio per il cliente di circa il 50% del prezzo su capi di pari qualità. È questa la chiave dell’innovativo modello direct-to-customer che raggiungerà un valore vicino ai 16 miliardi di dollari entro il 2020. «Oggi si fa riferimento a questa tipologia di business come e-commerce 2.0: il futuro degli e-commerce retail» spiega il CEO di Tela Blu. Eliminando parte delle filiera distributiva tradizionale, ad esempio, molti nuovi brand hanno avuto la possibilità di entrare nel settore senza essere necessariamente delle big company o avere alle spalle una già solida rete offline.
Tela Blu si propone sul mercato senza loghi e senza le logiche di tendenza. Dietro all’apparente semplicità dei suoi prodotti, ogni capo viene studiato a fondo e raccontato con uno storytelling curato e trasparente attraverso blog e social network.

Obiettivi futuri
Secondo Danna è questo il vero futuro del retail online: si chiama v-commerce e andrà ad affiancare gli e-commerce multimarca, come Amazon. «I v-commerce non sono degli intermediari, ma il brand stesso che distribuendo solo ed esclusivamente al cliente finale gli permette di risparmiare sul prezzo finale e di vivere una customer experience forte anche via web».
L’esperienza diventa, dunque, un fattore cruciale: a tal proposito, Tela Blu ha studiato una procedura di ricerca e selezione dei capi veloce e intuitiva per l’utente. Inoltre, utilizza un software che permette di “provare” i capi direttamente online e ha ideato un packaging che non sgualcisce i gli abiti durante la spedizione. A breve Tela Blu prevede di aprire i primi store fisici di proprietà, mentre l’obiettivo a medio termine della startup è espandersi sui mercati esteri.
L’ambizione del retail
Gli obiettivi di Tela Blu per la propria crescita sono l’ennesimo esempio delle potenzialità che la tecnologia offre rispetto all’innovazione nel settore del retail. Temi che saranno al centro del prossimo 33° Salone Franchising Milano, a FieraMilanoCity dal 25 al 27 ottobre 2018: fino al 20 agosto, inoltre, è possibile partecipare a Re.Start – Smart Up Your Business. Una call che nasce con l’obiettivo di selezionare e premiare le migliori nuove idee legate al mondo del retail & franchising, con in palio un premio da 150K euro.
