Lo sviluppatore di videogiochi solitario dietro a ViJuDa (anche noto come DJ DeVito) propone un racing che trasuda nostalgia da ogni singolo pixel
Un tempo escamotage per riuscire a “far correre” decentemente racing game su console poco potenti, oggi trucchetto per sviluppare videogame a prezzi budget, i titoli automobilistici con visuale a volo d’uccello conservano comunque un loro fascino che non può non mettere in moto un’altalena di ricordi, come ci ha dimostrato Super Woden GP.
La recensione fangosa di Super Woden GP
Tutto, in Super Woden GP, trasuda nostalgia, a iniziare dal menu interattivo, proposto sotto forma di una mappa poco leggibile ma comunque tipicamente anni 80 e 90, che, strizzando l’occhio anche al mitico Gran Turismo 7 (letta la nostra recensione?), si dipana lungo concessionari, autolavaggi e, naturalmente, tante, tantissime competizioni.
La formula è quella di sempre: si inizia acquistando la prima auto tra quattroruote tutt’altro che veloci (la nostra scelta è subito ricaduta sulla 500 Abarth, all’insegna del campanilismo più becero) per poi iniziare a potenziarla coi soldi vinti alle competizioni inferiori.
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Procedendo si sbloccano nuove gare e, a un certo punto, saremo chiamati ad affrontare competizioni che richiederanno di acquistare nuove vetture, sempre più performanti e divertenti.
La realizzazione tecnica, per quanto spartana e afflitta da alcuni bug (l’auto inspiegabilmente non è mai centrata nell’inquadratura, dalla quale sembra anzi rischi di essere tagliata di lì a poco e ci sono tanti rallentamenti) fa il suo dovere, sebbene correre su circuiti prenderizzati, nel 2022, faccia sorridere. Ma anche questo appunto fa parte del pacchetto nostalgia. E poi non dimentichiamo che dietro al gioco c’è un solo sviluppatore.
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Qua e là il motore singhiozza e soffre, proprio come un’auto da rally che sta provando a terminare una tappa impegnativa, ingoiando chili di polvere e fango. Ma tutto sommato l’esperienza tiene e il gioco, una volta che si doma il sistema di controllo (abituati come siamo alla visuale posta dietro le auto, bisogna prenderci il callo alla telecamera aerea), riesce anche intrattenere. E perfino divertire.