«I servizi sono momentaneamente indisponibili per un problema tecnico causato dall’incendio divampato nei pressi della Stazione Tiburtina», si legge in una nota del Viminale. Ma è davvero così?
Il sito online del Viminale dedicato alla carta d’identità elettronica è temporaneamente fuori servizio. «I servizi della Carta di identità elettronica sono momentaneamente indisponibili esclusivamente per un problema tecnico nella fornitura della connettività internet, causato dall’incendio divampato nella giornata di ieri nei pressi della Stazione Tiburtina, che ha coinvolto cavi della fibra ottica», si legge in una nota diffusa dallo stesso ministero. Ma sarà davvero questa la ragione oppure il gruppo hacker filorusso Noname057(16) è tornato alla carica?
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Chi c’è dietro il blackout
Quanto comunica il ministero corrisponde davvero alla realtà dei fatti? Mentre nella nota del Viminale si legge che «sono in corso le attività tecniche per ripristinare al più presto il funzionamento del sistema», il gruppo filorusso rivendica un nuovo attacco hacker, e su Telegram ironizza postando un messaggio con la foto di un orso sullo sfondo del tricolore italiano e una carta d’identità.
«L’Italia – si legge sullo sfondo del post – è pronta a fornire supporto materiale all’Ucraina, ma attende passi decisivi dagli alleati. Nessuna indipendenza. Fortunatamente, il nostro team può prendere decisioni da solo, siamo andati nel segmento russofobo italiano di internet e abbiamo ucciso un sito web di carte d’identità elettroniche». L’ultimo attacco rivendicato dal gruppo di hacker filorusso in Italia risale a soli due mesi fa, quando a finire sotto assedio furono il sito del Governo, del Ministero per lo Sviluppo Economico, dell’Aeroporto Marconi di Bologna, Camera.it, Difesa.it, del ministero degli Esteri e delle Infrastrutture e Trasporti. Sotto scacco anche il sito di trasporto pubblico romano atac.roma.it e il relativo e-commerce, quello milanese, atm.it e autorita-trasporti.it.