Dai creatori di Thunder Kid un titolo graficamente fotocopiato
Dicevamo in una delle ultime recensioni sul sito che il settore retro gaming sembra in ottima salute. Oltretutto, è parecchio prolifico. Diorama Dungeoncrawl – Master of the Living Castle è un titolo che abbiamo provato sulla next gen di Xbox – è disponibile anche su PlayStation e Switch – con un’offerta videoludica che bada molto alla sostanza. Nei panni di un soldato, armato fino ai denti, bisogna affrontare un percorso lungo il quale è obbligatorio uccidere i nemici, per farsi strada fino al cuore del castello. Il nemico da sconfiggere è un temibile Negromante, anticipato da avversari altrettanto spaventosi.
In grafica low-poly Diorama Dungeoncrawl – Master of the Living Castle non brilla certamente per l’estetica. L’omaggio voluto è ai titoli 16 bit di un tempo, con meccaniche di attacco non così varie, ma una immediatezza di fondo che può conquistare. Potendoci muovere in tutte le direzione in schermate a scorrimento orizzontale, bisogna giocare d’attacco o di tempismo, imparando i pattern avversari e prendendo le misure quando bisogna saltare su una piattaforma mobile.
Gli spostamenti in Diorama Dungeoncrawl – Master of the Living Castle non sono semplici e si muore spesso soltanto perché inghiottiti da un burrone. Il combat system non è così vario e purtroppo scagliare un colpo che non va a segno ci esporrà agli attacchi avversari senza alcuna possibilità di rimediare. Nel complesso tutto è vecchio stile, con rabbia annessa per i game over.
A sviluppare questo prodotto, pubblicato da Eastasiasoft, è stata la software house indie Renegade Sector Games, che abbiamo già conosciuto con i due episodi (qui e qui) di Thunder Kid, la cui grafica peraltro ha ispirato non poco quella di Diorama Dungeoncrawl – Master of the Living Castle. Il videogioco non è un indie da voto pieno: il rischio ripetitività esiste e gli scenari vintage abbastanza standardizzati alla lunga annoiano. Non resta che il combat system, che a suo modo ci riporta indietro nel tempo, quando per divertirsi bastava schiacciare attacca-attacca-attacca.