Sunna Entertainment sceglie la nostalgia: un platform 2D dinamico per salvare il mondo
Se si guarda alla palette di colori selezionata dagli sviluppatori di Planet Cube: Edge, titolo indie che abbiamo provato sulla next gen di Xbox, è probabile vi torni alla mente la schermata del Game Boy che impugnavate un paio di decennio fa. L’intenzione, andando un attimo oltre, è tutt’altro che casuale e si rafforza nella scelta di proporre un videogioco platform votato al gameplay in cui la storia è un banale contenitore che interessa fino a un certo punto. Ma già che ci siamo, prima di spiegarvi la ciccia, eccovi una minima anticipazione: Planet Cube: Edge inizia con l’invasione di un mondo, Planet Cube appunto. Per salvare gli abitanti e la pace Edge, anonimo tecnico di laboratorio, si trasforma nell’improbabile eroe che ribalterà una situazione a prima vista spacciata.
Planet Cube: Edge è un platform dove i comandi sono i classici del genere e fin da subito il gamer ha a propria disposizione un arsenale di tutto rispetto per cominciare a divertirsi e sperimentare. Sviluppato dalla software house indie Sunna Entertainment, di stanza in Costa Rica, il prodotto ha tutte le carte in regola per conquistare lo zoccolo duro degli appassionati dei giochi 2D. Fluidità della grafica, musica retro in armonia perfetta e brevi sessioni di filmati di livello accompagnano un’avventura che si porta a termine in meno di 10 ore.
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Sono otto i mondi complessivi da percorrere ed Edge è un eroe dalla mente molto quadrata, senza paura e capace di qualsiasi cosa. Le armi a disposizione variano, così come le acrobazie tutt’altro che prevedibili se si pensa che l’avatar è un cubo. Eppure riesce a scattare, a schiantarsi agilmente sugli avversari per stordirli. Niente male la frenesia che si genera in diverse schermate, quando gli avversari e i proiettili piovono da ogni direzione. Nulla da dire neppure sull’audio design. Chi lo acquisterà attiverà la macchina dei ricordi in console.