Se la storia è dimenticabile, il combat system vi terrà incollati a scontri frenetici. La nostra prova sulla next gen di Xbox
Dai creatori di Nioh, l’RPG di Team Ninja uscito con il primo episodio nel 2017, Wo Long: Fallen Dynasty si presenta al pubblico dei videogiocatori con un prodotto che, seppur dalla storia stereotipata, conquista per un gameplay frenetico e molto più accessibile rispetto ad altri titoli ambientati nel lontano Oriente, come Ghost of Tsushima. Disponibile su PC e su console PlayStation ed Xbox, il titolo della software house giapponese può essere senz’altro definito come un successore spirituale di Nioh anche se, pur riprendendone alcune lezioni, si muove con una propria identità. I più attenti potrebbero addirittura notare qualche riferimento all’immaginario di Sekiro, ma andiamo con ordine e partiamo dall’inizio della campagna.
La storia di Wo Long: Fallen Dynasty è ambientata nella Cina dei Tre Regni, periodo storico nel quale la guerra è un’attività particolarmente diffusa e, oltre agli uomini, pure creature mostruose hanno campo libero per uccidere e spargere sangue. Il protagonista è un anonimo soldato, scampato alla morte, che incontriamo in un villaggio dato alle fiamme con la popolazione in fuga da soldati spietati.
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Nel breve filmato iniziale si ha un quadro abbastanza chiaro della situazione geopolitica che riguarda questa Cina medievaleggiante, non proprio così originale se dobbiamo essere sinceri. Il nemico è un taoista in cerca dell’Elisir dell’immortalità e fin dall’inicipit è chiaramente attirato dal potere che il nostro eroe sembra maneggiare. Salvato sul terreno di battaglia da un misterioso guerriero bendato, anche lui vivo per miracolo, il protagonista inizia a farsi giustizia a destra e a manca in una rapida sessione tutorial.
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Wo Long: Fallen Dynasty non è un open world, ma un titolo che procede in lunghi corridoi con una esplorazione ridotta al minimo, giusto per la necessaria ricerca di risorse per potenziarsi e sopravvivere. A livello di combat system, Team Ninja ha svolto un lavoro niente male, soprattutto perché oltre agli attacchi tradizionale e spirito, l’abilità del gamer dovrà manifestarsi altrettanto nella schivata.
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La grafica di Wo Long: Fallen Dynasty non è eccezionale, ma gli sprite dei boss così come l’ambientazione generale testimoniano un lavoro di caratterizzazione apprezzabile. La parte regina è svolta dai continui combattimenti che richiederanno non poco impegno da parte del gamer per governare il campo di battaglia e studiare i pattern d’attacco nemici. La vita in questo RPG va giù alla svelta se non si è in grado di schiavare come si deve.
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Con sottotitoli in italiano e un doppiaggio in inglese, Wo Long: Fallen Dynasty è un titolo dalla storia dimenticabile, ma che farà le gioie degli amanti dei combattimenti rapidi, impreziositi da una tenuta degli FPS anche nei momenti più concitati. Oltre all’arma bianca il nostro eroe diventerà abile mano a mano pure nelle arti magiche, andando a sviluppare un albero dell’abilità non così fitto, ma basato sul potenziamento di vari elementi (acqua, legno, fuoco, terra e metallo). L’audio design completa il quadro di un videogioco discreto che ha in buona parte rispettato le aspettative.