Anche gli uomini soffrono delle stereotipate rappresentazioni di genere, che spesso riducono lo spettro espressivo della mascolinità alla forza, alla durezza, alla risolutezza, sempre e a ogni costo. Raccontare, invece, come anche la mascolinità possa aprirsi a dimensioni più libere, ricche, articolate, e probabilmente anche più felici, è il proposito di un bellissimo documentario che è andato in onda in prima serata su RAI 3 il 13 luglio: prodotto da RAI Documentari e Kon-Tiki Film, si chiama Nel cerchio degli uomini, lo ha scritto e diretto la regista Paola Sangiovanni e svela le storie – vere – di tre uomini che, senza rinunciare alle attitudini da sempre associate al maschile, ne hanno voluto superare i luoghi comuni e spalancare, così, la propria mascolinità a dimensioni, appunto, più ampie: quella delle emozioni, per esempio, dei sentimenti consapevoli, della ricchezza delle relazioni, dell’equilibrio interiore come motore di felicità, della cura degli altri e della cura di sé.
Dalla condivisione nasce una fratellanza liberatoria
Roberto, Domenico e Mario si raccontano in un diario molto intimo in cui la condivisione delle insicurezze, delle paure, delle vulnerabilità genera una fratellanza liberatoria e la visione di ciascuno si amplia grazie alla visione dell’altro. E del resto, il gruppo che alimentano, l’Associazione Cerchio degli Uomini, da anni aiuta quanti, stanchi di interpretare il ruolo che ci si aspetta da loro per il solo fatto che sono nati maschi, decidono a un certo punto di interpretare se stessi: diventano, dunque, uomini come si sentono, si vogliono, e finalmente si riconoscono.
Così è nata l’Associazione Cerchio degli Uomini
È raccogliendosi appunto a cerchio che vent’anni fa, a Torino, una manciata di uomini – due dei fondatori sono protagonisti del documentario – cominciarono a incontrarsi per rispondere alla domanda: come uomini, noi siamo felici? Accettando di mettersi in crisi, e dunque mettendo in crisi anche il modello culturale maschile che avevano introiettato, hanno iniziato a combattere un patriarcato riconosciuto come tossico non soltanto per le donne: via via, hanno generato incontri che sono diventati una pratica di relazione che, negli anni, ha costruito anche attività aperte al territorio, come il laboratorio nelle scuole per ragazze e ragazzi sugli stereotipi di genere o il centro di ascolto per gli uomini che hanno agito la violenza.
La regista Paola Sangiovanni e le storie che rompono gli schemi
Il documentario in arrivo al grande pubblico su RAI 3 è l’ultimo di una serie di lavori con cui Paola Sangiovanni ha attraversato la storia collettiva raccontando le storie di persone che hanno puntato a rompere schemi, a partire da Ragazze, la vita trema, documentario con cui, seguendo la vita di quattro ragazze, raccontò nel 2009 il tumulto della rivoluzione femminista degli anni Settanta.