Abbiamo avuto modo di fare due chiacchiere con Marco Zanuttini, CEO e founder di Techstar, la realtà che ha appena accompagnato il brand di borse e accessori Tucano nel nuovo mondo virtuale che ci attende online
I più attenti ne avranno già sentito parlare qualche mese fa, i curiosi non si saranno fatti sfuggire l’occasione di dare una sbirciatina e i fashion lovers erano in prima fila, di cosa stiamo parlando? ma della Metaverse Fashion Week, la prima fashion week virtuale. Dopo New York, Londra, Parigi e Milano, arriva Decentraland, la città delle sfilate del futuro. Durante la Metaverse Fashion Week hanno partecipato più di 60 brand tra Dolce & Gabbana, Etro, Paco Rabanne, Tommy Hilfiger, Hugo Boss, Giuseppe Zanotti, Philipp Plein, Hogan e tanti altri.
I pionieri della moda nei metaversi
Il termine “metaverso”, anche se è più corretto parlare di metaversi, è sicuramente tra i più utilizzati in questo ultimo anno, ma il mondo moda non è certo un novellino in questo ambiente: i primi passi sono già stati mossi nel 2019 da Louis Vuitton, che aveva creato delle skin (modifiche estetiche applicabili agli avatar), per Legend of League.
Gucci ha venduto per oltre 4 mila dollari una versione digitale di una delle sue borse più iconiche e amate, la Dionysus, all’interno dell’universo virtuale di Roblox. Balenciaga ha creato un proprio videogioco, Afterworld – the age of tomorrow –, nel quale, lo scorso dicembre ha presentato la collezione fall/winter 2021, i giocatori hanno avuto la possibilità di acquistare skin Balenciaga per i loro personaggi, e contemporaneamente, sul mercato della real life è stata una collezione di felpe e t-shirt per i fans, il tutto portando un grande hype attorno alla community del gaming. Parlando proprio di videogame, fino al 9 novembre, per esempio, Gucci Vault Land sarà un evento al di fuori delle classiche stagioni di The Sandbox, concepito dal Direttore Creativo Alessandro Michele come punto d’incontro, un luogo in cui prospettive diverse si intrecciano e liberano creatività volta al futuro.
La moda casual e il fast fashion
Non solo alta moda, ma anche marchi sportivi come Nike hanno già viaggiato nei metaversi, a Nikeland. Il brand di abbigliamento sportivo si è appoggiato a Roblox per realizzare la sua isola nei metaversi, dove gli utenti possono praticare diverse discipline sportive come tennis, atletica, vestendo ovviamente total look firmati Nike e provare in anteprima tutti i prodotti. Il fast fashion, che è sempre in prima linea con i nuovi trend creando dupes per tutte le tasche, non poteva non essere al passo anche questa volta.
Benetton ha rivoluzionato lo store fisico in corso Vittorio Emanuele a Milano per renderlo il più simile possibile a quello nel metaverso, così che il cliente possa avere lo stesso tipo di esperienza in entrambe le dimensioni.
H&M ha creato un nuovo store virtuale che permette agli utenti di avere totale accesso al negozio e facendo acquisti utilizzando monete virtuali. Zara, ha invece lanciato una capsule collection la scorsa primavera in collaborazione con il marchio sud-coreano Ader Error, dando ai clienti la possibilità di acquistarla sia nella realtà che dagli avatar.
Il fashion system, specialmente i brand luxury hanno già sperimentato i metaversi, facendo vivere ai loro clienti oltre all’esperienza negli store offline esperienze virtuali con capsule collection create ad hoc per la metaverse fashion week, prodotti limited edition acquistabili solo tramite monete virtuali o collezioni ad hoc per videogiochi.
I metaversi stanno diventando sempre più un fenomeno che interessa tutti i settori del business e la moda non vuole certo restare a guardare. La moda è approdata nei metaversi ormai da qualche mese, i primi a sondare il terreno sono stati i brand di alta moda, ma sono sempre più i brand casual e del fast fashion che hanno deciso di avventurarsi in questa nuova dimensione. A proposito di brand casual, anche marchi che si dedicano al mondo del business si stanno avvicinando a questa nuova realtà, e a proposito di brand che approdano nei metaversi, martedì 18 ottobre siamo stati alla presentazione del metaverso di Tucano.
Uno showroom nel Metaverso
Tucano, attivo nella produzione di zaini, borse e accessori ha appena presentato il suo showroom nel Metaverso, grazie al contributo di Techstar, azienda italiana Metaverse Enabler che accompagna le imprese nella loro Virtual Transformation. Noi ovviamente siamo stati tra i primi a farci “un giro”. L’esperienza che si vive è estremamente sensoriale e immersiva, sotto tutti i punti di vista, niente viene lasciato al caso, non appena viene effettuato il download degli ambienti si è subito catapultati in un’altra dimensione; il rumore della natura tra i cinguettii degli uccelli e fruscii delle foglie mosse dal vento, vi porta in un’altra dimensione.
Di fronte, lo showroom si presenta come una struttura moderna, luminosa con ampie vetrate mentre i colori che vanno per la maggiore sono quelli della natura. Tutt’intorno il deserto, che si estende per chilometri e in fondo le montagne.
Lo showroom di Tucano nel metaverso, si presenta agli utenti come uno spazio virtuale tutto da esplorare, tre grandi ambienti pensati non solo con uno sguardo verso il design, ma anche all’ecosostenibilità. Entrando nello showroom lo spazio centrale si presenta appositamente vuoto, è dedicato alla presentazione dei nuovi prodotti e dei progetti speciali. Abbiamo avuto modo di fare due chiacchiere con Marco Zanuttini, CEO e founder di Techstar e approfondire alcune curiosità che riguardano i metaversi.
Partiamo anzitutto da una domanda che si pongono in tanti: esiste un metaverso o siamo di fronte a tanti metaversi?
Se intendiamo Metaverso come il concetto più astratto, allora potremmo dire che ogni azienda avrà il proprio mondo virtuale dentro il metaverso. Se invece intendiamo il Metaverso come il mondo virtuale di ogni azienda, allora avremo tanti metaversi interconnessi, un po’ come il web ed i vari websites: esiste un solo internet e definiamo il sito web come quella parte di internet dedicata all’azienda.
Dato allora che esistono infiniti metaversi, come si può avere la certezza di investire in “quello giusto”?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo provare a vedere il metaverso business come un’evoluzione di una componente di un sistema informatico di un’azienda. Anni fa, tra i primi investimenti fondamentali per un’azienda c’era l’acquisizione di software gestionali: veniva scelto un prodotto tra i vari disponibili, poi veniva implementato e usato. Il valore chiave non era tanto nel software in sé, quanto nei dati da esso gestiti. Negli anni poi le aziende cambiavano via via il proprio software, spostando i dati, ossia il loro vero patrimonio, sul nuovo sistema. Un processo offline si è poi verificato quando, con l’avvento del web, le aziende hanno iniziato a sviluppare i propri siti internet, anche in questo caso preoccupandosi primariamente dei contenuti, non del software che li supportava. Poi alcune sono andate verso l’e-commerce. Anche in questo caso l’importante era l’utilizzo, la strutturazione del customer journey e l’organizzazione aziendale a supporto del processo di business, non tanto, quindi, la piattaforma che supportava l’ecommerce.
E oggi?
Oggi abbiamo di fronte un nuovo strumento, un nuovo canale: il metaverso. Esattamente come è successo vent’anni fa per il programma di contabilità o in generale il software gestionale, ora ci troviamo di fronte non a tanti metaversi, ma a diverse soluzioni software che supportano il metaverso di un’azienda. Anche qui il vero valore per un’azienda è ciò che il suo metaverso contiene e produce: le esperienze di utilizzo, i dati raccolti, i digital twin inseriti. Oggi l’azienda deve scegliere la piattaforma software che supporterà il suo metaverso con la consapevolezza che un giorno potrà sostituirla con un’altra che eventualmente riterrà più adatta alle sue esigenze. Proprio perché crediamo in questa visione che ho appena descritto, la nostra soluzione Meta Presence utilizza formati e tecnologie standard, non proprietarie, a garanzia del fatto che le aziende possono tranquillamente iniziare a creare progetti nel metaverso, perché avranno sempre il controllo delle informazioni presenti in esso, a garanzia dei propri investimenti.
Esistono metaversi “adatti” ad un particolare business?
Esistono metaversi per il business, o meglio software che sono stati progettati per realizzare metaversi ad uso business e professionale: ad esempio la nostra piattaforma Meta Presence è un prodotto per realizzare applicazioni business del metaverso.
Stando attenti a non confondersi col mondo dei videogame…
È molto importante sottolineare questo aspetto, distinguendo in modo chiaro dalle applicazioni gaming, perché l’esperienza di utilizzo tra piattaforme metaverso per il business e videogiochi è molto diversa: con la nostra soluzione possiamo tranquillamente organizzare ad esempio un Consiglio di amministrazione di un’azienda, con un software che deriva dal mondo dei videogiochi è impossibile perché l’esperienza utente verrà probabilmente percepita come non abbastanza seria.
Progetti futuri per Techstar con Tucano?
A partire dall’ambiente che abbiamo realizzato per lo storytelling del brand, il progetto prevede un passo evolutivo con la realizzazione dello showroom Tucano nel metaverso, dove creare eventi, lanci e incontri di vario genere, e successivamente l’evoluzione del sito di e-commerce per portare anche questa esperienza nel Metaverso.