Fondata da due ex dipendenti di Revolut, ha l’ambizioso obiettivo di rendere le rinnovabili molto più convenienti
A leggere le poche righe di presentazione sembra di essere all’interno di un fumetto di supereroi della Marvel. «Le grandi compagnie energetiche sono potenti. Hanno più soldi, più persone, più conoscenze. La tecnologia è la nostra arma. Noi siamo gli underdog, gli sfavoriti». La startup in questione, non a caso, si chiama Tesseract, il cubo cosmico del mondo Marvel al cui interno alberga una delle sei Gemme dell’Infinito, dall’energia senza limiti. Già il nome è dunque un programma per un’azienda con sede a Londra e fondata da Alan Chang e Charles Orr, ex dipendenti di Revolut, una tra le fintech più importanti.
Stando al sito della startup Tesseract, tuttavia, ancora non sappiamo bene come si svilupperà questa rivoluzione del settore dell’energia. Non fraintendeteci: in un momento come quello attuale, con il prezzo del gas aumentato di dieci volte rispetto al 2021, sarebbe davvero utile scovare un’innovazione in grado di ridurre i prezzi (soprattutto delle rinnovabili) per cittadini e imprese. Come si legge su The Block, la startup ha intanto già raccolto 78 milioni di dollari da diversi fondi di Venture Capital, come Lakestar, e tra gli investitori compare anche l’ex campione del mondo di Formula 1, Nico Rosberg.
Questa climate tech è una realtà dell’emergente mondo web3. Decentralizzazione, token e maggiore tutela per i clienti finali sono alcuni degli obiettivi a cui punta l’azienda, valutata 150 milioni di dollari. Basandosi unicamente sulle rinnovabili, Tesseract vuole decentralizzare il settore, vendendo l’energia a un prezzo dieci volte più conveniente. Il tutto senza alcuna spesa sulle commissioni. Come si legge sul sito, è al momento in fase espansione, alla ricerca di diverse figure da coinvolgere nel proprio ufficio a Londra.
Sulla stampa di settore è stato ribadito il fatto che finora Tesseract abbia finora agito in modalità stealth, senza farsi troppo notare. Alan Chang è stato il terzo dipendente di Revolut, dove ha ricoperto il delicato ruolo di Chief revenue officer. Dopo aver acquistato impianti di produzione energetica, la sua nuova società venderà l’energia direttamente ai consumatori, eliminando così tutti gli intermediari. Almeno stando ai piani.