L’ambito cannatech attrae investimenti. Gli obiettivi variano: c’è chi offre relax, chi cure
Oggi, martedì 15 febbraio, la Corte Costituzionale si esprime sull’ammissibilità di otto referendum: tra questi c’è anche quello legato alla cannabis legale. Il tema è ovviamente divisivo nell’opinione pubblica. Nel caso si dovesse tenere un referendum, ci sarebbe la possibilità di intervenire sul cosiddetto Testo Unico in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope: vengono chiesti la depenalizzazione della coltivazione e l’eliminazione del carcere in caso di qualsiasi condotta illecita relativa alla cannabis (tranne l’associazione per il traffico illecito); inoltre ci sarebbero novità anche sotto il punto di vista delle sanzioni amministrative: il referendum avanza infatti la proposta di togliere la sospensione della patente di guida e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori. In attesa della decisione della Corte Costituzionale, siamo andati alla ricerca di quelle realtà innovative del cosiddetto settore cannatech in giro per l’Europa.
Cannaray
Siamo da sempre abituati ad associare la cannabis a un momento di svago giovanile. L’ecosistema startup ci mostra tuttavia che con il CBD – il secondo ingrediente attivo più diffuso nella cannabis – si possono fare tante cose. Cannaray, startup fondata a Londra nel 2018, produce creme per le mani, balsami, gocce e capsule.
Rainbow
Dalla Francia arriva la storia di Rainbow, fondata nel 2019, che ha sviluppato diversi prodotti per alleviare lo stress. Tra questi citiamo una gomma da masticare rilassante. La società ha chiuso la scorsa estate un aumento di capitale da 2 milioni di euro.
Sanity Group
Ma non c’è soltanto il relax e lo svago nel mondo delle startup cannatech. In Germania, nel 2018, è stata fondata Sanity Group, la cui missione è sbloccare i benefici per la salute derivanti dalla cannabis, grazie anche a una piattaforma digitale che orienta il percorso terapeutico. Nel 2021 ha chiuso un round da quasi 45 milioni di dollari.
JustMary
In Italia la diffusione della cosiddetta cannabis legale si è scontrata con non poche polemiche. Le vicissitudini di JustMary, startup fondata a Milano, ne sono un esempio. L’azienda offre un servizio di delivery: si ordinano i vari prodotti sullo store, che vengono poi consegnati direttamente a casa.
NOBL
E visto che il settore sta cercando di aprirsi all’esterno, nel tentativo di abbattere alcuni tabù, ci sono aziende specializzate proprio in questo. NOBL, fondata a Londra nel 2019, opera nel campo dei media e dei dati con professionisti del settore impegnati a mostrare i benefici dell’ambito cannatech.