A 25 anni dalla nascita degli altri “mon” un titolo che è un piccolo gioiello
La cultura giapponese è riuscita come poche altre a fare innamorare (e viaggiare) quei milioni di appassionati che, pur non avendo mai messo piede nel paese del Sol Levante, saprebbero descrivere con dovizia di particolari un tipico scenario nipponico. I ciliegi in fiore, le case basse, un ordine generale pieno di silenzio e armonia. E poi quella natura rigogliosa, dai colori che sorprendono. Chi ha reso possibile tutto questo sono stati i manga, gli anime, gli RPG, il cinema. Nella lista di prodotti che suggeriamo caldamente a chi è in cerca di storie che proiettano in Giappone si è inserita di diritto l’ultima creazione di Bandai Namco. Digimon Survive, disponibile su PlayStation 4, è un’opera che riesce con successo a mescolare due generi videoludici a prima vista agli antipodi.
Narrazione da una parte, profonda e piena di dialoghi, e combattimento a turni dall’altra, con strategie e punti da giocarsi per infliggere più danni agli avversari. I Digimon, per chi non lo sapesse, identificano uno dei franchise più noti di casa Bandai, giunto al 25esimo anno di vita. Ispirati in parte al Tamagotchi, hanno dovuto confrontarsi a più riprese col successo globale dei Pokémon. Inutile nascondere un dato di fatto: la sorte dei primi non è paragonabile alla fortuna delle creature ideate dal genio creativo di Satoshi Tajiri. Questo però non li ha resi una brutta copia di Pikachu e compagnia.
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Senz’altro alcuni sprite dei Digimon possono richiamare i mostriciattoli più famosi, ma l’esperienza di Digimon Survive porta il gamer lungo un tracciato decisamente alternativo rispetto alla struttura tipicamente ruolista dei Pokémon in console. L’inizio del titolo mette tutto insieme in pochi minuti: due bambini, da soli nella foresta, affrontano una misteriosa creatura, dando l’idea al gamer di come si struttureranno i combattimenti. Rigorosamente a turni, senza mai scordarsi di posizionare al meglio le pedine sul campo di gioco. Avvertimento: i danni subiti peggiorano se diamo le spalle o i fianchi ai nemici.
Ma questo è il combat system, che ripete uno stile già apprezzato in console e che vestirà alla perfezione gli appassionati di RPG. Concentriamoci invece sull’altra metà del gameplay, forse più apprezzabile per la capacità degli sviluppatori di amalgamare gli ingredienti in un prodotto che conquista fin da subito. Sono le avventure di Takuma Momozuka e dei tanti altri personaggi a dettare il ritmo della storia. Presto incontriamo Minoru, Kaito, Shuuji, Saki, Ryo e Aoi. Come vogliono le avventure grafiche bisogna fare attenzione ai bivi narrativi, in cui avremo dalle due alle quattro scelte di dialogo o di azione. Ogni decisione influenzerà e indirizzerà la trama verso uno dei tre possibili finali.
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Dopo un rapido prologo inizia una narrazione in stile anime, con una breve cinematica che dà il contesto. Un gruppo di studenti sta per andare in gita, in uno dei tanti luoghi magici del Giappone. Il paese, come noto, è soggetto a frequenti attività sismiche e proprio una di queste sta per rovinare i piani della comitiva. L’uscita degli alunni è appena cominciata quando una volante della polizia sbarra la strada e ordine il dietro front causa frane. Potrebbe finire così? Certo che no. La piccola Miu, bambina ribelle appena scappata di casa, suggerisce ai più grandi di raggiungere un misterioso tempio e passare insieme un pomeriggio diverso dal solito.
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I capitoli complessivi di Digimon Survive sono 12. A prima vista potrebbe sembrarvi poco, ma la software house ha informato che per completare l’intera esperienza potrebbero volerci oltre 40 ore. Questo perché non c’è soltanto la narrazione e l’esplorazione, ma anche il combattimento e lo sviluppo delle nostre creature, i Digimon. Non si tratta di un RPG tradizionale, in cui l’esplorazione è libera. Possiamo sì scegliere attraverso il nostro smartphone che area sondare, di volta in volta. Ma una volta raggiunto un bosco o qualsiasi altro luogo abbiamo a disposizione soltanto il puntatore per indirizzare le ricerche.
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Il più delle volte questa azione ci porta ad avviare un dialogo – tra parentesi, l’intero titolo è disponibile in italiano – con un NPC. Con il doppiaggio originale in giapponese sono ben scritti e aiutano a inquadrare i caratteri di amici e amiche al nostro fianco. Nel complesso Digimon si gode come una splendida visual novel e grazie a un tutorial esaustivo prende per mano anche i meno avvezzi agli RPG per accompagnarli in un’avventura piena di magia. Lo consigliamo caldamente a chi, magari già rientrato dalla ferie, ha intenzione di godersi i caldi week end di agosto dedicando parte delle giornate al divertimento in console.