“Vogliamo eliminare sia il nichel che il cobalto, ma non vogliamo rinunciare alla densità energetica. Il nostro obiettivo è reinventare la chimica delle batterie e l’architettura delle celle”
“Se metti a bordo così tanta energia, sei pronto per qualsiasi cosa il cliente ti chieda: un viaggio di andata e ritorno da Detroit a Chicago o perfino per trainare un rimorchio”. Non stanno più nella pelle nelle officine di Our Next Energy (ONE), startup del Michigan con appena due anni di vita, dopo aver testato con successo un prototipo della nuova batteria in una Tesla Model S che ha permesso all’automobile elettrica di percorrere oltre 1.200 chilometri, per la precisione 1.210 chilometri, prima di dover essere ricaricata. “Abbiamo in programma di costruire batterie in Nord America e crediamo che possa essere fatto economicamente”, ha subito annunciato Mujeeb Ijaz, fondatore e amministratore delegato di ONE.
La sfida di ONE
Ijaz è un ex dirigente senior di Apple e A123 Systems, dove ha guidato i team che sviluppano sistemi di batterie per veicoli elettrici. Dopo aver raggiunto questo risultato ragguardevole, ONE mira a produrre pacchi batteria che forniranno un’autonomia simile, pari praticamente al doppio di quella della maggior parte dei veicoli elettrici esistenti, entro la fine del 2023, sempre secondo le dichiarazioni di Mujeeb Ijaz. L’obiettivo di autonomia di ONE va ben oltre anche il meglio dei veicoli elettrici attuali, incluso il Lucid Air, principale concorrente della startup, che però offre poco più di 500 miglia di autonomia nella versione top.
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Ijaz ha affermato che ONE ha scelto una Tesla Model S per mostrare il suo prototipo di super batteria a elevate prestazioni perché “ha un’efficienza abbastanza elevata e un pacco batteria abbastanza grande” che offriva spazio sufficiente per adattarsi alla batteria di ONE. Il test è stato effettuato su strada in tutto il Michigan alla fine di dicembre, a una velocità media di 55 miglia all’ora, comunicano da ONE.
Dalla startup fanno sapere che il loro prodotto utilizza, rispetto a quelli già in commercio, materiali più sicuri e sostenibili, capaci di raccogliere e preservare più energia in un pacchetto più piccolo e meno costoso. “Vogliamo eliminare sia il nichel che il cobalto, ma non vogliamo rinunciare alla densità energetica. Il nostro obiettivo è reinventare la chimica delle batterie e l’architettura delle celle” al fine di fornire almeno 750 miglia di autonomia tra una carica e l’altra.