Il gigante del biotech giapponese è l’ultima vittima di un lungo elenco
Olympus, multinazionale giapponese specializzata nel campo della medicina, delle bioscienze e delle soluzioni industriali, ha comunicato che è in corso un attacco informatico alla sua infrastruttura. Secondo quanto si legge su TechCrunch, si potrebbe trattare di un ransomware, tipologia di malaware di cui si sente sempre più spesso parlare. Con questa modalità sono state prese di mira realtà come la Colonial Pipeline negli Stati Uniti e la Regione Lazio, con l’attacco al suo centro di elaborazione dati in agosto. Come ci aveva spiegato l’esperto di cybersecurity, Stefano Zanero, un ransomaware «blocca l’accesso ai dati, cifrandoli, e chiede un riscatto in cambio della chiave. In altre parole sequestra i dati delle persone». Non è raro che la somma venga richiesta in bitcoin. Per il caso Olympus la stampa parla di un BlackMatter ransomware. Di che si tratta?
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BlackMatter è il nome di un gruppo di ransom-as-a-service che, di fatto, sfrutta questi virus per infettare i sistemi di aziende pubbliche e private, chiedendo il riscatto in cambio della chiave che rende di nuovo operativa l’infrastruttura. Sono criminali informatici, non hacker, con l’obiettivo di colpire realtà consolidate e che, come si legge sulla stampa, potrebbero prendere di mira pure le Big Tech. BlackMatter sembrerebbe sbocciato da ex componenti di DarkSide, altro attore famigerato in tutto il mondo per i suoi attacchi. Nelle riviste di settore scientifico si fa riferimento a questi soggetti come a vere e proprie gang.
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Il fatto che a essere colpite siano grandi multinazionali non deve lasciare intendere che i criminali informatici non puntino anche ai pesci piccoli. Dalle PMI in giù, startup comprese, i rischi sono concreti e all’ordine del giorno. Tra le precauzioni, oltre a quelle di investimenti massicci dal pubblico e dal privato, non può mancare l’attenzione da parte dei singoli, soprattutto quando si parla di mail con link e allegati sospetti. L’attacco informatico a Olympus dovrebbe suggerire cautela e reazioni tempestive: operazioni simili potrebbe anche prendere di mira luoghi nevralgici come gli ospedali.