Siamo colpevoli, lo ammettiamo. Ma che rimanga tra noi
Di tante visual novel che abbiamo testato, Overboard ci ha convinto soprattutto perché è un libro tutto da scrivere, grazie a tanti dialoghi e personaggi da incontrare e una libertà praticamente assoluta di visitare l’SS Hook, transatlantico salpato dall’Inghilterra diretto verso la costa degli Stati Uniti. Il genere è quello di un giallo, ma al contrario: i colpevoli siamo noi, Veronica Villensey, la dolce mogliettina che a inizio gioco decide di liberarsi del suo amato buttandolo in mare nel cuore della notte (pensava che lo avremmo abbracciato dichiarandogli amore eterno? Povero illuso). Il gameplay, dalla mattina seguente, si strutturerà in un fitto botta e risposta con gli altri passeggeri, ai quali dovremo dare la nostra versione e, soprattutto, indicare l’insospettabile colpevole su cui fare ricadere la responsabilità di una simile disgrazia. Scoprite di più nella nostra recensione di Overboard.
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Recensione di Overboard
Sviluppato dalla software house UK indipendente inkle, Overboard è un divertentissimo progetto indipendente dalla cura grafica impeccabile. I fatti sono stati inscenati negli anni ’30 nel secolo scorso. Disponibile soltanto in inglese, il videogioco è sottotitolato e assolutamente abbordabile anche per chi non è madrelingua. Il clima che troveremo a bordo vi ricorderà senz’altro l’atmosfera di un romanzo di Agatha Christie e, per fortuna nostra, non troveremo nè Hercule Poirot e neppure Miss Marple. Ma non pensiate di farla franca semplicemente negando: c’è già qualcuno pronto a puntarci il dito contro. Del resto, siamo belle e affascinanti e la gente è soltanto invidiosa di una povera e (molto giovane) neo-vedova.
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Per concludere con successo l’esperienza di Overboard occorre avere una strategia solida e questa non per forza dovrà essere vincente al primo colpo. Senza rovinarvi alcuni tornanti della trama, vi anticipiamo che ci siamo ritrovati in galera nel giro di 20 minuti dall’inizio del gioco. E pensare che ci eravamo convinti di esserci comportati bene (o forse abbiamo fatto troppo gli gnorri?). Purtroppo il titolo non è doppiato in lingua inglese, valore aggiunto che avrebbe dato una marcia in più alla fruizione di questa visual novel. Quanto sarebbe stato bello assistere ai dialoghi e alle sceneggiate in salsa british! Per raggiungere il nostro duplice scopo (la costa USA e la colpevolezza di un passeggero) abbiamo poche ore a disposizione, che scorreranno mano a mano che procederemo nei dialoghi e negli spostamenti a bordo del transatlantico.
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Sbagliando si impara
Procedendo per tentativi nei dialoghi, andando a studiare i nostri interlocutori e capendo quando è il momento giusto per instillare il dubbio, Overboard non è un titolo che genera frustrazione quando si compie l’errore che ci spedisce in prigione. Anzi, è quasi divertente scovare qual è stato il punto debole e correggerlo. La longevità del titolo, se volete, è dettata principalmente da quanto sarete bravi o meno nel farla franca fin da subito. Può darsi che troviate la strada verso la terra promessa in un battibaleno e riusciate a scaricare la colpa su un innocente. Così facendo, però, vi perdereste dialoghi e siparietti niente male e la tensione che si prova quando ci si sente braccati. Un titolo davvero consigliato per originalità e, se vogliamo, trama che sceglie di andare controcorrente, senza paura di scadere nel politicamente scorretto.