Glac-UP propone a privati ed aziende di adottare porzioni di ghiacciaio che andrà coperto durante la bella stagione
Coprire qualcosa perché mantenga la temperatura bassa. Può sembrare un controsenso, visto che noi corriamo a coprirci proprio quando avvertiamo il desiderio di sentire più caldo. Invece esistono tessuti appositi che, riflettendo i raggi del sole, schermano tutto ciò che si trova al di sotto. Da lì, l’idea: coprire interi ghiacciai perché smettano di evaporare in estate. Al momento la scienza non ne suggerisce di migliori e mentre aspettiamo che i governanti del pianeta seguano le indicazioni di Greta, invertendo il trend dell’aumento delle temperature, l’unica per preservare quel che resta dei ghiacciai perenni potrebbe essere proprio sistemarli sotto immensi plaid hi-tech nella bella stagione: è la scommessa di una startup tutta italiana.
La startup amica dei ghiacciai
A tessere la copertina dei ghiacciai i 4 giovani di Glac-UP: Giovanni Cartapani e Sara Signorelli di Brescia, Gabriele Doppiu di Novara e Pietro Cimenti di Milano, tutti classe ‘98. Accomunati dalla passione per l’innovazione e la sostenibilità, dopo aver abbozzato il loro progetto in un corso dell’Università Bocconi, hanno poi strutturato ed evoluto l’idea imprenditoriale. La loro startup – è notizia di queste ore – verrà anche sostenuta dal programma di pre-accelerazione “B4i – Bocconi for innovation”, scelta con altre 14 tra oltre 200 candidate.
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Ma qual è l’idea della startup salva – ghiacciai? Finanziare la produzione e la posa di speciali teli geotessili che ogni anno riescono a salvare dai raggi del sole uno strato profondo fino a 3,5 metri. Per rendere tale attività economicamente sostenibile e passare all’azione concreta, i 4 giovani fondatori di Glac-UP hanno sviluppato l’omonimo “Sistema Glac-UP” che propone a privati ed aziende di investire, ‘adottando’ metro quadro per metro quadro, porzioni di ghiacciaio, per acquistare gli indispensabili “teli”, collocarli e recuperarli a fine stagione estiva, sostituirli quando diventano inefficaci.
Tra i “privati”, ci sono tutti coloro che frequentano le zone alpine, senz’altro molto sensibili al problema dato che lo toccano con mano, ma anche tutti gli abitanti del pianeta che, è notizia di tutti i giorni, sanno di essere in pericolo senza i ghiacciai. Tra le aziende, molte hanno interesse ad investire nella salvaguardia dei ghiacciai: l’amore per l’ambiente è baluardo di attualità e sensibilità ai problemi dell’umanità e quindi dei potenziali acquirenti e la sostenibilità non è più un optional ma un qualcosa da integrare in tutti i processi aziendali.
Glac-UP si ripromette di aiutare le comunità locali partner, ovvero dove il progetto verrà applicato, a tutelarsi ed a custodire la propria attrattività: comunità montane e località sciistiche che fondano il proprio benessere sul turismo legato al ghiacciaio. Un simile modello di business si è già rivelato di successo per raccogliere la plastica dai mari (“4 Ocean”) o per piantare alberi (“Treedom”) e potrebbe essere la soluzione per salvare ciò che resta delle nevi perenni. Basta unire le forze.