L’Arcipelago delle Eolie è un’area particolarmente critica dal punto di vista ambientale: lo sviluppo economico esponenziale degli ultimi vent’anni, legato all’edilizia e all’esplosione del turismo estivo, sta avendo notevoli ripercussioni sugli ecosistemi naturali marini. In particolare, le secche e i bassi fondali di origine vulcanica di queste isole costituiscono l’habitat ottimale per le attività di alimentazione e svernamento della Caretta caretta, la tartaruga marina comune, che ora è soggetta a numerose minacce legate alle attività dell’uomo.
Un patrimonio inestimabile e da tutelare: questa è la missione di Filicudi WildLife Conservation, associazione no profit volta allo studio e alla conservazione delle risorse naturali, in particolare dell’ambiente marino dell’Arcipelago Eoliano. Le principali attività sono orientate alla ricerca e al monitoraggio dei cetacei e delle tartarughe marine nelle isole minori dell’Arcipelago, Filicudi e Alicudi. Base operativa delle attività è il Porto di Pecorini a Filicudi dove è attivo anche il Pronto Soccorso Tartarughe Marine.
Il ruolo di questo centro non è solo quello di monitorare lo stato delle tartarughe marine e favorire il recupero degli esemplari in difficoltà, ma anche quello di promuovere il turismo naturalistico e l’educazione ambientale tra le nuove generazioni attraverso una serie di iniziative ed un programma integrato di azioni concrete sul territorio.
Filicudi WildLife Conservation
Fondatrice di Filicudi WildLife Conservation è la romana Monica Francesca Blasi. Laureata in Fisica, ha conseguito il titolo di dottorato di ricerca in Biofisica con un Master Universitario di II livello in “Conservazione della Biodiversità animale: aree protette e reti ecologiche”. Nel 2004 ha mollato il suo lavoro all’Istituto Superiore di Sanità e si è trasferita a Filicudi. Tra le altre cose nel 2018 ha vinto il premio DonnaAmbiente.
“Vengo qui in vacanza da quando ero bambina, mio nonno mi ha insegnato a nuotare e trasmesso la passione per il mare”. Così ha deciso di dire addio alla caotica vita della Capitale e tornare alla natura, a cui sta dedicando la sua vita. Da aprile a novembre vive praticamente in mare. Di mattina esce con ragazze e ragazzi che scelgono di fare un’esperienza di volontariato con la Filicudi WildLife Conservation: in un’area di 400 chilometri quadrati che abbraccia Salina, Alicudi e Filicudi, raccogliendo dati su delfini, capodogli e tartarughe. Di pomeriggio porta i turisti a scoprire la fauna e la flora dell’isola: un modo per finanziare la ricerca. D’inverno viaggia e dedica gran parte del suo tempo a studiare tutti i dati raccolti durante le ricerche estive con il team – anche – di volontari.
Le attività di eco-volontariato di Filicudi WildLife Conservation
Filicudi WildLife Conservation organizza campi di ricerca e di eco-volontariato della durata di una settimana aperti a tutti con base logistica sull’isola di Filicudi. Durante i campi i volontari sono impegnati in uscite a mare giornaliere per effettuare il monitoraggio delle diverse specie di cetacei e tartarughe marine studiate. Oltre alla ricerca visiva degli animali sulla superficie del mare i volontari sono impegnati nella compilazione di schede di monitoraggio e rilevamento dati (schede survey, schede avvistamento, schede comportamento). Le attività di ricerca vengono svolte tutte in mare.
“Durante le uscite in mare, i partecipanti sono impegnati nello sforzo di avvistare i cetacei e tartarughe marine. Il tempo che occorre per avvistare gli animali può variare da poche decine di minuti a diverse ore, e, il più delle volte, è più facile attendere lunghi periodi senza avvistare gli animali, ma questo non deve scoraggiare, in quanto uno studio scientifico prevede anche di individuare le cause che inducono gli animali ad allontanarsi dall’isola. Raramente può capitare di dover intervenire in caso di Cetaceo in difficoltà, portando un drastico allungamento della sessione di monitoraggio fino al giorno successivo. In caso di recupero di una tartaruga marina in difficoltà, si richiederà un aiuto nel trasportare l’animale dal molo al Turtle Point di Filicudi e un supporto in eventuale maneggiamento dell’animale, prima di metterlo nelle vasche di degenza”.
Tartarughe marine e non solo: le attività di ricerca
Le attività di ricerca sono concentrate su specie che maggiormente frequentano gli habitat costieri intorno alle isole (tursiope) e gli habitat pelagici di acque più profonde (stenelle, capodogli e tartarughe marine).
Per quanto riguarda i cetacei le attività di ricerca si concentrano prevalentemente sulle popolazioni di tursiope (Tursiops truncatus), stenella striata (Stenella coeruleoalba) e capodoglio (Physeter macrocephalus). Le sessioni di monitoraggio saranno anche dedicate alla caratterizzazione delle aree di alimentazione della tartaruga marina comune Caretta caretta, frequentemente avvistabile in mare nell’area di studio.
Durante le uscite in mare con un po’ di fortuna è possibile osservare esemplari di pesce luna (Mola mola), banchi di tonno rosso (Thunnus spp.) ed esemplari di pesce spada (Xiphias gladius) di varie dimensioni. Uccelli marini migratori come l’airone bianco (Casmerodius albus) sono principalmente avvistabili nella tarda estate-inizio autunno. In estate è anche possibile osservare la nidificazione del Falco della regina (Falco eleonorae) sullo scoglio La Canna e sotto la località di Ficarrisi (Filicudi) e la ormai rara Lucertola eoliana (Podarcis raffonei) i cui pochi esemplari rimasti vivono sullo scoglio La Canna. Il rondone (Apus apus) nidifica nella grotta del Bue marino e alcuni nidi sono stati trovati sullo scoglio di Monte Nasseri.
Le attività alle quali si può partecipare a seconda delle varie stagioni sono le più svariate: seminari didattici sull’ecologia e biologia di cetacei e tartarughe marine, didattica su attività di ricerca di varia natura (bioacustica con idrofoni, fotoidentificazione, microplastiche, ecc.), monitoraggio cetacei da postazioni sulla terraferma, pulizia delle spiagge, snorkeling e immersioni subacquee, passeggiate in montagna lungo i sentieri dell’isola.
Lo studio delle tartarughe e dei cetacei: un’esperienza indimenticabile
Lo studio dei Cetacei e delle tartarughe in mare richiede un grosso sforzo sia nell’organizzazione delle campagne di ricerca sia per effettuare una rigorosa raccolta dati durante gli avvistamenti e la navigazione. Questo tipo di lavoro dipende da una serie di fattori limitanti quali le condizioni meteo-marine e la natura imprevedibile degli esemplari. Moltissime persone che hanno partecipato a campi di volontariato negli ultimi anni sostengono che si tratti di un’esperienza indimenticabile. Oltre a conoscere più a fondo gli animali marini, il loro habitat, la ricerca e la loro tutela, è possibile fare anche interessanti esperienze umane. Infine, il coinvolgimento diretto nel lavoro di campo darà l’opportunità ai volontari di ottenere informazioni sui diversi metodi utilizzati per lo studio dei cetacei e delle tartarughe marine, come: tecniche di visual census e metodo della foto-identificazione, tecniche di bioacustica, tecniche per condurre studi avanzati di popolazione e sul comportamento, progettazione e gestione di una ricerca, utilizzo di strumentazione da ricerca come GPS (Global Positioning System), macchina fotografica, idrofoni e software specifici per l’analisi dei dati.
I volontari: un valore indispensabile per la ricerca
La partecipazione dei volontari è indispensabile per la ricerca in mare, che necessita di persone motivate ed entusiaste, disposte a dare un aiuto efficace durante la raccolta dei dati. Inoltre, il contributo finanziario dei volontari è la principale fonte di sostentamento dei progetti di ricerca dell’associazione, che altrimenti non potrebbero essere condotti.
La base logistica delle attività si trova presso l’isola di Filicudi dove è anche presente un Pronto Soccorso Tartarughe Marine. Considerata la delicatezza degli habitat naturali dell’arcipelago, nell’ottica degli sviluppi futuri un’attenzione particolare dovrebbe essere destinata alla valorizzazione del patrimonio naturalistico attraverso l’istituzione dell’area marina protetta delle Isole Eolie, attuando piani di gestione delle risorse marine su scala locale e nazionale. Non solo: in questo modo si potrebbero sviluppare nuove forme occupazionali attraverso anche la riconversione dei mestieri.
L’attività di Filicudi WildLife Conservation si regge soprattutto grazie alla generosità e all’aiuto di persone con a cuore il benessere degli animali e la tutela dei loro habitat naturali.
Per chi voglia diventare volontario ecco tutte le informazioni sulle attività’ del centro. E’ previsto anche un programma di adozioni di capodogli, tartarughe marine, delfini. Azioni concrete per la salvaguardia di un territorio esclusivo, popolato da creature dalla tenacia e dalla resistenza uniche.