Doveva essere l’anno dell’elettrico, ma con la crisi rischia di essere tutto ritardato. Ne parliamo di diretta oggi alle 15
L’emergenza che stiamo vivendo non ha cambiato soltanto le nostre abitudini in fatto di uscite quotidiane, ma di conseguenza pure il numero di volte in cui prendiamo l’automobile e come questo bene cambi il suo ruolo e la sua importanza nella vita di tutti i giorni.
La produzione è ferma in ogni nazione e anche le reti vendita sono chiuse. Alcuni Paesi sono pronti a ripartire ma è difficile che possano fare a meno degli altri. In Italia, per esempio si producono componenti indispensabili per far partire la produzione della Germania.
In Europa ci sono 229 impianti di assemblaggio e produzione di veicoli che impiegano direttamente 2,6 milioni di lavoratori che diventano circa 14 milioni di posti di lavoro, considerando tutta la filiera e l’indotto.
Potrebbe trattarsi di un colpo durissimo per il settore, in particolare per l’industria europea che dovrà rivedere i piani industriali e di conseguenza i bilanci delle singoli gruppi con gravi ripercussioni a livello occupazionale.
Difficile immaginare oggi come cambierà il nostro approccio una volta che l’emergenza si sarà conclusa: ma dove sta andando il settore della mobilità, anche e soprattutto in chiave sostenibilità? Ne parliamo oggi a StartupItalia live alle 15 con Paolo Pirovano, giornalista esperto del settore e Eugenio Blasetti Responsabile Pubbliche Relazioni Mercedes-Benz Italia, Roberto Olivi Direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione di BMW Italia e Salvatore Palella, fondatore di Helbiz.