Nelle ultime ore ha ripreso a circolare su Whatsapp un vecchio servizio RAI su una ricerca condotta dall’Università di Wuhan. Lo ha rilanciato anche Matteo Salvini
Nelle ultime ore ha ripreso a girare sulle chat, rimbalzando di cellulare in cellulare, un vecchio servizio del TGR Leonardo su di un esperimento cinese datato 2015 in cui ai pipistrelli veniva inoculato un supervirus polmonare ricavato dai ratti. Sarebbe la prova, per chi l’ha diffuso, che il Covid-19 è in realtà frutto della malvagità della Cina o l’esito di un esperimento folle finito nel peggiore dei modi, con la diffusione ai quattro venti del mostro allevato in laboratorio. Non è affatto così.
L’esperimento sui pipistrelli è vero…
Chiariamo subito: il servizio che mandò in onda la RAI, che abbiamo linkato e da cui abbiamo tratto le immagini, è veritiero e accurato. L’esperimento di cui parla fu condotto sul serio e vi partecipò realmente l’Università di Wuhan. La fake news è che l‘esperimento sui pipistrelli sia prodromico alla pandemia odierna. È una tesi balzana, che l’intero mondo scientifico rigetta con forza. La rivista scientifica Nature Medicine, che già nel 2015 si occupò dello studio sui pipistrelli, evidenziando semmai come la ricerca rivelasse il pericolo della trasmissibilità dovuta al salto di specie, la scorsa settimana è ritornata sul presunto collegamento, smentendolo con forza.
…Ma non c’entra nulla col Covid-19
Il genoma di quel microrganismo, definito “chimera” in quanto frutto dell’ingegneria di laboratorio, di un taglia e cuci genetico, insomma, è di pubblico dominio e non è quello del Coronavirus attuale. Gli scienziati possono creare virus ma non possono evitare di lasciare tracce nell’organismo che assemblano. Ebbene, chi oggi ha sotto gli occhi l’RNA del Covid-19 assicura che sia frutto solo della natura, non di presunti dottor Frankenstein.
Salvini ha rilanciato la fake news
Una risposta netta, che non lascia adito a diverse interpretazioni, ma non è bastata a impedire la circolazione del video dell’esperimento sui pipistrelli, evidentemente più virulento dello stesso virus che la Cina avrebbe veicolato. In serata tutto ha assunto toni ancora più gravi quando è stato rilanciato dal leader della Lega ed ex ministro degli Interni, Matteo Salvini che, come sappiamo, sui social si comporta più da influencer e rischia quindi di influenzare, negativamente, l’opinione di milioni di internauti.
?‼INCREDIBILE!!!‼?
Da Tgr Leonardo (Rai Tre) del 16.11.2015 servizio su un supervirus polmonare Coronavirus creato dai cinesi con pipistrelli e topi, pericolosissimo per l’uomo (con annesse preoccupazioni). (1/2) pic.twitter.com/QuLG07XdAt— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) March 25, 2020
C’è poi un aspetto politico da tenere in considerazione. Chi ha veicolato la fake news del collegamento tra la pandemia e l’esperimento sui pipistrelli lascia intendere che facesse parte di un disegno criminale della Cina di voler colpire il resto del mondo con un’arma batteriologica. La tesi non regge se si considera che il gigante asiatico è stato il primo a dover fare i conti con la virulenza del Coronavirus e, in più, non è vero che la ricerca fu solo cinese. Come molto spesso accade, vide più Paesi partecipare con uomini, mezzi e finanziamenti.
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Mentre non ci sono prove del presunto collegamento tra l’esperimento sui pipistrelli e il Covid-19 (anzi, gli scienziati hanno raccolto solo prove contrarie), abbiamo la certezza dei tanti aiuti forniti dalla Cina al nostro Paese in questi ultimi giorni. Il rilancio di simili fake news da parte di esponenti politici di primo piano, oltre a essere censurabile e irresponsabile, rischia di danneggiare le relazioni diplomatiche proprio nel momento in cui l’Italia ha maggiormente bisogno di aiuto. Chi vuol bene al nostro Paese, prima di inoltrare ai contatti della propria rubrica tesi di dubbia provenienza, metta in moto il cervello.